ANCONA – Quaranta imprese marchigiane a Mosca per presentare le collezioni primavera-estate 2020. Destinazione Obuv-Fiera Internazionale delle Calzature e del Cuoio. «Sono convinto che l’Obuv sia ancora un evento di grande importanza per il nostro comparto della calzatura, perché si deve continuare a guardare alla Russia, con ancora più concretezza rispetto al passato», ha commentato il presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini.
La kermesse è allestita due volte l’anno a Mosca e rivolta a buyer e addetti ai lavori provenienti da tutte le regioni della Federazione Russa e dalla Bielorussia, Armenia e Kazakistan. Alla nuova edizione dell’importante evento internazionale, in corso fino a oggi, giovedì 24 ottobre, prende parte anche una collettiva di imprese marchigiane organizzata da Camera di Commercio delle Marche e Regione.
«A Mosca i nostri imprenditori del fashion, supportati dalla Camera delle Marche tramite l’azienda speciale Exit, hanno presentato le collezioni primavera estate 2020. Con Obuv si chiude il calendario fieristico 2019 che ha coinvolto 92 aziende marchigiane in 5 eventi esteri in totale. L’inaugurazione alla fiera Moda Shoes di Tokyo di luglio, poi il salone CP di Mosca, il Tranoi di Parigi e la Moda Shoes di Almaty», spiega in una nota l’ente camerale.
Spiega Sabatini: «Alla Russia si deve guardare con ancora più concretezza rispetto al passato: da un lato rappresenta un mercato da non abbandonare nelle mani di cinesi e vietnamiti, e dove le nostre lavorazioni del lusso hanno ancora tanti clienti; dall’altro si rende necessaria una presenza più mirata e prudente dei nostri produttori, visto che non può più essere considerato come unico mercato di sbocco. La conferma che arriva da Mosca – prosegue Gino Sabatini – al di là del valore in calo del nostro export, è che il calzaturiero marchigiano è un comparto vitale, grazie a imprenditori solidi e dinamici, che non sono disponibili ad accettare la curva al ribasso e, per questa ragione, come Camera di Commercio delle Marche siamo convinti che vadano sostenuti soprattutto nella loro presenza all’estero».
Questo, in conclusione, il pensiero del presidente di Camera Marche sulle istanze del comparto di calzaturiero e pelletterie: «Un marchio di tutela del ‘made in Italy’ e un costo del lavoro più sostenibile rappresentano i fattori per facilitare una ripresa complessiva del comparto calzaturiero, consentendo l’inibizione di chiusure e di processi di delocalizzazione e di incrementare l’occupazione soprattutto in un distretto, come quello Fermano-maceratese, che sconta ancora l’impatto del terremoto del 2016”.