ANCONA – Segnali positivi dall’export marchigiano che mette a segno dei più nei primi sei mesi dell’anno in corso. A trainare le uscite il settore della nautica. Secondo dati Istat, elaborati dal Centro Studi Confindustria Marche la nostra regione registra una variazione del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2018, più consistente della media nazionale (+2,7%) ma inferiore a quella media delle regioni centrali (+17,4%) trainata dai brillanti risultati di Toscana e Lazio.
La performance della regione è ancora fortemente influenzata dalla sensibile crescita delle esportazioni del comparto della nautica, passate dai 40 milioni di euro dei primi sei mesi del 2018 ai 290 milioni di euro del primo semestre 2019.
Al netto della variazione del settore nautico il valore delle esportazioni delle Marche risulterebbe in leggera contrazione (-0,7%).
QUALCHE NUMERO – Il peso dell’export della regione sul totale nazionale è cresciuto passando dal 2,5% al 2,6% rispetto al primo semestre 2018. In crescita sono risultate le vendite verso i Paesi Ue (+6,6%) mentre hanno registrato una leggera flessione quelle verso i Paesi extra Ue (-0,7%).
Scendendo a livello provinciale spicca la performance di Pesaro Urbino che ha registrato un incremento delle esportazioni del 18,4%, influenzato dal brillante risultato della nautica.
In crescita anche l’export della provincia di Ascoli Piceno (+4,5%) mentre in leggera flessione Macerata -0,4% e Ancona -0,8%. Più sensibile la contrazione registrata dalla provincia di Fermo (-9,2%) influenzata dalle variazioni negative dei principali comparti e, in particolare, delle calzature (-10,4%).
Per quanto riguarda gli altri settori di specializzazione dell’export regionale, risultano in crescita macchinari ed apparecchi (+4%), articoli farmaceutici (+10,4%), metalli di base e prodotti in metallo (+2,8%), articoli in gomma e materie plastiche (+1,6%), carta e prodotti in carta (+5,4%), prodotti alimentari e bevande (+9,7%), autoveicoli (+6,7%).
In flessione sono risultate le vendite all’estero di articoli in pelle e calzature (-7,9%), apparecchi elettrici (-6%), mobili (-5,8%), articoli di abbigliamento (-11,7%), computer, apparecchi elettronici e ottici (-10,9%), prodotti chimici (-1,8%), prodotti petroliferi raffinati (-27,4%), prodotti tessili (-2,9%).