ANCONA – Marche e Umbria insieme per il Pmi Day 2019. L’iniziativa, nata nel 2010, in scena in tutta Italia oggi, 15 novembre, nasce per far conoscere agli studenti delle scuole superiori, che saranno i protagonisti del mondo del lavoro, le aziende, i loro meccanismi.
Un progetto radicato che ogni anno coinvolge centinaia di aziende in tutta Italia e migliaia di studenti, grazie anche al supporto degli Uffici Scolastici Regionali. «Quest’anno – spiega Alessandro Panico, componente del Gruppo di Lavoro Alternanza di Confindustria Marche – come Confindustria Marche, grazie all’impegno della Piccola Industria, abbiamo voluto provare una nuova strada. Complessa e affascinante: unire la nostra regione all’Umbria».
Superare gli Appennini non è stato facile, ma la volontà delle due Territoriali è stata più forte. Un progetto di mobilità studentesca, ancor prima che imprenditoriale. Una delegazione di ragazzi umbri visiterà un’azienda marchigiana e viceversa: protagoniste sono Artisans Shoes-Prada, che ospiterà gli allievi dell’Istituto “Capitini” di Perugia ed ICAT Adesivi, che accoglierà una terza classe del “Marconi-Pieralisi di Jesi”.
L’idea ha subito trovato il placet dei due presidenti regionali. «Marche e Umbria insieme per il “Pmi Day” è un progetto innovativo che permette un allargamento del network relazionale e collaborativo tra impresa e scuola, attraverso il coinvolgimento di due territori, due sistemi economici e due sistemi scolastici», sottolinea Giovanni Tardini, presidente Piccola Industria Confindustria Marche.
Stessa lunghezza d’onda per il numero uno della Piccola di confindustria Umbria, Alessandro Tomassini. «Il gemellaggio tra le associazioni degli industriali di Umbria e Marche rappresenta un importante momento di confronto e crescita, sia per i nostri ragazzi che per le imprese coinvolte. La collaborazione stretta in occasione del Pmi Day 2019 è un segnale positivo, di apertura, che potrebbe essere sviluppato anche in altre attività. Può considerarsi la prima tappa di un percorso per realizzare progetti condivisi, facendo leva sulla vicinanza e sulle numerose affinità che accomunano il tessuto produttivo delle nostre regioni».
Per Confindustria la sinergia scuola-impresa è uno strumento di crescita e di rilancio dei territori. «I giovani, per talento, creatività, inventiva costituiscono un patrimonio da difendere e valorizzare: lavoriamo allora, insieme a scuola e famiglie, affinché possano diventare sempre più protagonisti delle imprese di successo e del futuro. Il progetto, con l’innovativa connotazione interregionale e di sistema, va certamente in questa direzione», ribadisce Diego Mingarelli, vicepresidente Piccola Industria Confindustria e delegato Marche-Umbria per il Pmi Day. «Raccontiamo ai giovani la nostra storia, il nostro ruolo, le sfide che affrontiamo ogni giorno sui mercati. È fondamentale farlo, incrociare interessi e aspettative di due mondi che devono essere sempre più interconnessi».
«Nelle Marche – conclude Alessandro Panico – è nato due anni fa il progetto di alternanza scuola – lavoro per gli insegnanti, con il supporto fondamentale del direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Filisetti, ora il superamento di confini territoriali grazie alla collaborazione con l’Umbria. Questo deve fare Confindustria: unire per crescere”.
«L’obiettivo del sistema d’istruzione delle Marche – conferma Marco Ugo Filisetti – è l’utile inserimento di tutti gli studenti nel sistema socioeconomico produttivo marchigiano nel rispetto della vocazione di ciascun studente. A tal fine la programmazione dell’offerta formativa deve rispondere al fabbisogno espresso dal contesto locale. Di qui lo sforzo per una corretta lettura del contesto stesso attraverso il confronto con i soggetti esponenziali del sistema e una conseguente declinazione attuativa nell’ambito della quale si pone il progetto della Piccola Industria del Pmi Day interregionale, che risulta pertanto vettoriale rispetto al fine del sistema d’istruzione marchigiano anche in ragione della costruttiva cooperazione tra scuola e «mondo del lavoro».