«Se il dialogo resta confinato solo tra Usa-Russia e Cina temo che l’Europa venga tagliata fuori». L’economista Mauro Gallegati commenta così la trattativa che si è svolta martedì a Riad tra il presidente degli Stati Uniti Trump e il presidente russo Putin. Al centro del colloquio un possibile accordo di pace tra Russia e Ucraina per porre fine alla guerra iniziata nell’ottobre del 2022. Una trattativa che però ha escluso la presenza dell’Europa.
Secondo l’economista dell’Univpm «andiamo incontro al tramonto del bipolarismo America-Russia. La Cina ormai economicamente sta andando molto avanti e la Russia è già stata scavalcata. I cinesi si stanno impadronendo delle terre africane dove sono presenti quelle risorse utilizzate per la componentistica dei telefonini e delle batterie». Insomma, il Sol Levante continua ad espandersi economicamente.
L’Europa per Gallegati deve investire nella ricerca, puntando sulle nuove tecnologie come l’Intelligenza Artificiale che «guiderà il mondo nei prossimi anni».
I Paesi cosiddetti ‘Brics’, cioè Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica sono «molto promettenti» ma «serviranno almeno altri 20-30 anni, per quel periodo se l’Europa non avrà ancora provveduto alla transizione ecologica rischiamo serie conseguenze per il Pianeta».
Cina-India-Brasile e Russia possono diventare partner economici più affidabili per i Paesi europei? «Dipende da cosa si vuole importare da loro: la Russia ha l’energia, il Brasile ha molte risorse minerarie e forestali, ma nessuno è in grado di entrare in gioco con l’Intelligenza artificiale».
In riferimento ai dazi annunciati da Trump sulle auto straniere intorno al 25%, secondo l’economista uno dei primi effetti sarà «l’inflazione negli Usa e un rallentamento della domanda mondiale. Alla fine i dazi costeranno anche agli Stati Uniti».
L’effetto per le Marche? «La meccanica potrebbe subire un rallentamento, le prospettive non sono buone. A rischio anche la moda se dovessero essere messi altri dazi. In ogni caso rischiano i settori più pregiati della nostra regione, oltre alla moda e alla meccanica, l’agricoltura, la farmaceutica. Prevedo anni duri».