VERONA – «Vendere l’olio delle Marche in Cina, possibilmente utilizzando un marketplace riconosciuto e affidabile: non è un’utopia, ma un processo che deve riguardare tutto l’agroalimentare della regione». Lo ha detto Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche, incontrando ieri, lunedì 8 aprile, a Verona i produttori marchigiani presenti al “Sol&Agrifood”, il salone dell’agroalimentare parte integrante del Vinitaly.
«Dico Cina – ha spiegato Sabatini – perché al protocollo con il governo cinese, siglato nelle scorse settimane a Roma, si aggiunge l’accordo per un volo diretto tra Ancona e Shangai, che va sfruttato perché si potranno spostare velocemente e con più facilità merci e, quindi, anche i prodotti agroalimentari della nostra regione verso un mercato che ha grandi potenzialità».
Il presidente dell’ente camerale ha parlato anche degli Stati Uniti come un «mercato solido e credibile», aggiungendo che «i buyer internazionali presenti a Verona riconoscono all’agricoltura e alle industrie della trasformazione delle Marche un valore in più rispetto ai concorrenti degli altri paesi: la sostenibilità».
E a proposito di sostenibilità Tommaso Di Sante, membro della giunta camerale con delega all’internazionalizzazione dell’agroalimentare ha detto: «Siamo la regione che più di altre in Italia ha abbattuto l’utilizzo dei presidi chimici e non soltanto in campo dell’olivicoltura. Possiamo e dobbiamo sfruttare al massimo la specificità dei nostri prodotti, anche quelli di nicchia molto spesso provenienti da aziende di piccola dimensione e con scarsa vocazione all’export».
Il presidente Sabatini non ha nascosto poi che «esiste un’obiettiva difficoltà tra i piccoli produttori ad esportare»: proprio per questa ragione, la possibilità di utilizzare l’e-commerce consente «di diminuire i costi e di allargare i mercati con piccoli investimenti». In questa direzione, la Camera di Commercio delle Marche, in collaborazione con Unioncamere e Google, promuove anche quest’anno il progetto “Eccellenze in digitale”, che punta a favorire la digitalizzazione dei distretti italiani.
«Vendere con l’e-commerce o magari attraverso i marketplace – ha concluso Sabatini – non significa però costringere i nostri produttori, che hanno già marginalità minime, ad abbassare i prezzi. La competizione non passa attraverso il prezzo basso, perché ci sarà qualcuno nel mondo che lo farà ancora più basso, ma valorizzando la qualità e mettendo a disposizione dei produttori tutte le forme di tutela possibili dei loro prodotti e dei loro incassi».
QUALCHE NUMERO – Nel corso del 2018, l’export dei prodotti agro-alimentari della Marche ha toccato quota 374,6 milioni, con un incremento dell’1,9% rispetto all’anno precedente. La provincia con il fatturato estero più alto è quella di Ancona (118,7 mln. e +0,5% sul 2017) e quella che ha registrato il maggior incremento assoluto è Ascoli Piceno (+14,4% a 72,2 mln.). La Germania è il primo mercato di sbocco per i prodotti alimentari marchigiani (32,2 mln. e + 4,5%), davanti a Stati Uniti (22,8 mln. e +27,4%) e Francia (20,3 mln. e +10,9%), con la Cina che è arrivata a 4,1 mln. (+4,5%). Per i prodotti dell’agricoltura e della pesca, invece, il primo mercato di riferimento è la Spagna (31,4 mln. e -2,8%), davanti a Emirati Arabi Uniti (24,1 mln. e -27,6%) e Germania (7,7 mln. e +39,9%), con Stati Uniti a 1,3 mln.
Sono 20 i produttori presenti al “Sol&Agrifood”, nella collettiva organizzata dall’Ente camerale in collaborazione con la Regione: dai produttori di olio a quelli di pasta artigianale, dai tartufai ai produttori di conserve. «Una presenza qualificata all’interno di un evento di richiamo internazionale – ha concluso Sabatini -. Come Camera delle Marche abbiamo due obiettivi prioritari: sostenere il canale commerciale e promuovere il territorio fuori dai confini nazionali».