ANCONA – Macerata tra le città più green delle Marche (27esimo posto tra i capoluoghi italiani), fanalino di coda Ascoli Piceno che si piazza al 61esimo posto. Emerge dal report Legambiente Ecosistema Urbano 2023, realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, sulle performance ambientali di 105 Comuni capoluogo. Trento si piazza in vetta alla classifica, mentre ultimo comune è Palermo (105esimo posto). Il report si basa su 19 indicatori, distribuiti in sei aree tematiche: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia.
Macerata ottiene un punteggio del 62,97%, subito dietro, al 28esimo posto, c’è Pesaro (punteggio 62,95%). A contribuire al buon piazzamento di Macerata i valori delle polveri sottili (Pm10) e il contenimento delle perdite idriche entro il 15%. Nel 2022 sono solo 9 le città italiane riuscite a contenere le perdite idriche entro questo range. Isieme a Macerata ci sono anche Cosenza, Lecce, Mantova, Milano, Monza, Pavia, Pordenone e Savona.
Pesaro brilla per le energie rinnovabili, ovvero per la diffusione del solare termico e fotovoltaico sulle strutture pubbliche. Nel 2022 secondo il report i comuni con le maggiori disponibilità installate sono Padova, Oristano, Pesaro e Verona con valori che si collocano tra i 27 e i 30,9 kW ogni 1.000 abitanti.
Subito dietro c’è Ancona, che si piazza alla 29esima posizione della classifica nazionale (dato rettificato da Legambiente Marche rispetto a quello pubblicato nel report nazionale a causa di un refuso sul calcolo della performance della raccolta differenziata che aveva fatto risultare erroneamente la città di Ancona al 35esimo posto, mentre la posizione corretta è invece la 29).
Il capoluogo marchigiano è tra le peggiori città delle Marche per presenza di alberi nelle aree urbane e, insieme ad Ascoli Piceno e Pesaro, è tra le peggiori città italiane per perdite sulla rete idrica oltre il 25%. Ascoli Piceno si piazza al 61esimo posto della classifica nazionale (punteggio 55,44%). Fermo non viene presa in esame.
«Il dato sulle città marchigiane – spiega Marco Ciarulli, presidente Legambiente Marche – è un dato che si assomiglia da diversi anni ormai. Questo denota un’assenza di passo nelle politiche legate alla transizione ecologica. In particolar modo ci dispiace segnalare che il Comune di Macerata non ha voluto fornire le informazioni per aggiornare i dati del dossier “ecosistema urbano” compilando i nostri questionari, come hanno sempre fatto. I risultati che raccontiamo quindi narrano una storia di un territorio che vive di rendita per i dati a disposizione ma non ha nemmeno l’intenzione di proseguire nel fornire i dati».
Per migliorare le proprie performance ambiemntali, secondo Ciarulli, le città marchigiane dovrebbero «mettere al centro politiche di transizione ecologica reale» e «l’ambiente al pari passo con società ed economia». Sul fronte dei «trasporti pubblici – spiega – abbiamo un parco auto in continua espansione, tra i più grandi d’Europa e non ci risultano investimenti sul settore dei trasporti tali da incentivare cittadini a risparmiare (soldi e salute). Nelle città le auto non dovrebbero essere più al centro del sistema città – osserva -, soprattutto nei centri storici e invece viviamo una fase storica dove vengono tolte ZTL in favore di auto al centro e parcheggi come accade a Macerata».