Ancona-Osimo

Elezioni amministrative 2018 e regionali 2020: la Lega pronta a ripetere il successo delle politiche

ON. Paolini: «Le Marche sono il punto di scontro tra la concretezza della Lega e le fantasie irrealizzabili dei grillini. Dobbiamo far capire almeno al 6% dei marchigiani che votano il M5S che possono votare meglio»

I parlamentari marchigiani della Lega. Nella foto da sin.: on. Paolini, on. Latini, sen. Arrigoni, sen. Pazzaglini, on. Patassini
I parlamentari marchigiani della Lega. Nella foto da sin.: on. Paolini, on. Latini, sen. Arrigoni, sen. Pazzaglini, on. Patassini

ANCONA- Un successo elettorale senza precedenti in Italia e nelle Marche. La Lega non ha intenzione di fermarsi, anzi l’obiettivo è di continuare a crescere per affrontare le prossime sfide elettorali a cominciare dalle amministrative di maggio in alcune città della regione, le Europee del 2019 e le Regionali del 2020. Dopo l’Assemblea Nazionale della Lega Marche, il sen. Paolo Arrigoni, ha illustrato alla stampa le prossime azioni politiche. Insieme a lui, i parlamentari eletti nell’ultima tornata elettorale: il sen. Giuliano Pazzaglini, l’on. Tulliuo Patassini, l’on. Giorgia Latini e l’on. Luca Rodolfo Paolini.

«Il risultato delle politiche ha visto uno sconfitto a livello nazionale e regionale, ovvero il PD. Nelle Marche c’è un’elevata crisi produttiva, ci sono i disoccupati del Piceno, la crisi del distretto di Fabriano, di Pesaro, di Fano. C’è crisi della sicurezza. Il PD ha pagato per tutto questo e per la mancanza di prospettive- commenta il commissario nazionale della Lega Marche, Paolo Arrigoni-. La Lega ha acquisito a livello nazionale e regionale il 17,5%. È un risultato importante, storico che la piazza come primo partito di centrodestra con una percentuale che supera quella di Forza Italia e di Fratelli D’Italia. Siamo il punto di riferimento per l’elettorato di centrodestra. Il leader Matteo Salvini ha saputo parlare alle persone. Tra i punti principali del programma: la sicurezza dei cittadini, il controllo dell’immigrazione clandestina, tasse più basse per aiutare le famiglie e le imprese, più sovranità e meno vincoli dall’Europa. Abbiamo colpito alla mente e al cuore i cittadini».

I rappresentanti marchigiani della Lega

Ma oltre alla Lega, anche il Movimento 5 Stelle ha portato a casa un risultato importante alle elezioni politiche del 4 marzo risultando il partito più votato. «Il Paese è diviso in due: il Nord, dove Lega e centrodestra hanno vinto, è azzurro il centrosud, comprese le Marche, è tinto di giallo. Il Movimento 5 Stelle ha fondato il programma sul reddito di cittadinanza, sulla distribuzione della ricchezza senza però dire come deve essere prodotta- spiega Arrigoni-. Lavoreremo per le amministrative che si terranno a maggio ad Ancona, Falconara, Porto Sant’Elpidio e Grottammare; parallelamente lavoreremo per potenziare l’organizzazione del partito. Sarà un partito inclusivo con le sezioni aperte. Nei prossimi giorni inoltre, partirà la campagna di tesseramento. Siamo aperti a tutti, vogliamo un movimento più radicato nella regione. C’è voglia di Lega e vogliamo dare la possibilità alle persone di avvicinarsi. Vogliamo permeare il territorio con sezioni e militanti ed essere presenti nelle istituzioni. Non mancherà un’azione della Lega che guarda al 2020 quando nelle Marche ci saranno le regionali. Vogliamo scansare il PD per andare al potere. Nel 2019 inoltre, ci saranno le elezioni Europee e andranno al voto altri comuni come Ascoli Piceno e Pesaro. La Lega si assume la responsabilità che gli elettori le hanno assegnato».

«Non ho capito perché nelle Marche i grillini hanno ottenuto il record nazionale rispetto al centronord. Perché i marchigiani hanno votato come le regioni del Sud?- sottolinea l’on. Luca Rodolfo Paolini-. La ricetta è contrapporre la nostra concretezza alle fantasie irrealizzabili dei grillini. Le Marche sono il punto di scontro tra due filosofie del mondo: dobbiamo far capire almeno al 6% dei marchigiani che votano Grillo che possono votare meglio».

«La nostra vittoria è dovuta al fatto che siamo una squadra forte e coesa. Non avevamo paracadutati, sono state candidate persone che conoscono il territorio. Porteremo più Marche a Roma e meno Roma nelle Marche» afferma l’on. Tullio Patassini.

«Tutti sostengono che Lega ha fatto un enorme balzo in avanti ma questo balzo non è stato l’unico. Già alle Regionali del 2013 la Lega nelle Marche aveva ottenuto un buon risultato con l’elezione di tre consiglieri, superando i due di Forza Italia. Le elezioni hanno fotografato un percorso iniziato già da tempo e non concluso che ci vedrà protagonisti ancora di più nel futuro.  Deve essere superato l’equivoco che il voto alla Lega non è stato di protesta ma di consenso» afferma il sen. Giuliano Pazzaglini.

«Qui c’è una squadra pronta a far valere gli interessi dei marchigiani a Roma. Oggi abbiamo una grande responsabilità. Le regioni centrali sono stati determinanti affinché Salvini diventasse il punto di riferimento del centrodestra e così è stato. Dobbiamo mantenere questo trend e andare avanti. La Lega è un partito che fa fatti no sponsor: i sindaci del Movimento 5 Stelle non riescono a realizzare il reddito di cittadinanza, noi ad Ascoli Piceno abbiamo istituito il reddito di dignità. La Lega, a differenza del M5S vuole far diventare il Paese produttivo e competitivo» afferma l’on. Giorgia Latini.