Ancona-Osimo

Elezioni amministrative, la Sinistra anconetana unita cerca l’appoggio di associazioni e comitati

Il PCI ha promosso un incontro per avviare un progetto alternativo che vada oltre le elezioni. Tra le priorità: ambiente, lavoro e beni comuni

Nella foto: Ruggero Giacomini e Loretta Boni

ANCONA- La Sinistra anconetana si unisce e si apre ai comitati, alle associazioni e ai cittadini per creare una lista comune in vista delle elezioni amministrative del 2018. Il PCI ha promosso un incontro per avviare un progetto alternativo che vada oltre le elezioni. Lotta contro il fascismo e il razzismo, resistenza, lavoro, pace e socialismo sono i punti che guideranno questo nuovo cammino. All’assemblea nella Sala Anpi hanno partecipato forze politiche della sinistra, associazioni e comitati, cittadini interessati.

«Il Partito Comunista Italiano è stato fondato lo scorso anno a Bologna, per noi queste di Ancona sono le prime elezioni. Data la crisi della sinistra anconetana abbiamo ritenuto prioritario verificare la fattibilità della nostra proposta che non è un’ammucchiata per le elezioni ma un percorso- spiega Ruggero Giacomini, segretario comunale PCI-. Per realizzare questo progetto occorre: sgombrare il campo dall’anti comunismo e ricostruire una sinistra più forte; delimitare il campo dove vogliamo muoverci- siamo alternativi al centrodestra, al Pd e al Movimento 5 Stelle-; definire chi vuole fare parte di questo progetto costituente- la proposta è aperta a comitati, associazioni e ai singoli cittadini. È poi fondamentale avere un programma comune da costruire insieme. Successivamente creeremo una lista e sceglieremo la candidata o il candidato sindaco. Dobbiamo dare un programma fortemente politico».

Assemblea nella sala Anpi

Giacomini ha poi presentato le priorità del programma. «Il governo locale è stato mero esecutore delle politiche nazionali: tagli, sacrifici, svendite beni comuni, privatizzazioni nel campo della sanità e servizi sociali. Il comune invece deve essere punto di aggregazione. Insisterei anche su Ancona come città di pace. Ci sono poi i temi della sicurezza, che va declinato in maniera diversa da alcune proposte che sono emerse, e quello del lavoro. Il lavoro deve essere difeso: la cantieristica, il porto, le società municipalizzate da difendere nella parte pubblica e da rendere più efficienti. È arrivato il momento di trovare una soluzione all’uscita dal porto, ormai se ne parla da 20 anni. A questo punto si collega la viabilità e la metropolitana di superficie, connessa alla riapertura della stazione marittima. Altra questione gli immobili dismessi inutilizzati in città. Più che per nuove costruzioni e occupazioni di suolo, dobbiamo puntare all’uso di ciò che è esistente ma abbandonato come l’ex Lancisi, ex Mutilatini a Portonovo, sede della Regione via Cialdini. E ancora, il diritto alla casa va assicurato a tutti e accanto, il diritto all’abitare. Ancona ha un grande patrimonio ambientale, va contrastata la costruzione di alberghi nei parchi. Questo progetto deve avere un nome. Io ho pensato ad “Alba” come rinascita della città ma altre proposte sono bene accette. Alba è l’acronimo che unisce l’Amore per Ancona e i 3 punti cardine programma: lavoro, beni comuni e ambiente».

«Sarà una campagna elettorale impegnativa in concomitanza probabilmente con la campagna elettorale nazionale. La nostra proposta è di una lista unitaria e di un programma che tenga insieme la sinistra anconetana, i comitati, le associazioni e i cittadini per dare voce a chi voce non ce l’ha. Un progetto necessario e alternativo- commenta Loretta Boni-. Gli eventi spot che stanno caratterizzando l’operato della giunta in questa fase di fine mandato tendono a mettere sotto al tappeto la polvere ma non scalfiscono la situazione di disuguaglianza e discriminazione che c’è ogni giorno. Servono politiche aggiuntive di welfare, di cure e di manutenzione, di partecipazione e non il contrario».