ANCONA – «Quando la metà dei cittadini aventi diritto non si reca alle urne non possiamo essere contenti: dobbiamo fare una riflessione all’interno della filiera istituzionale per coinvolgere sempre di più le comunità locali rispetto alle dinamiche amministrative e politiche». È il commento del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, sul dato dell’affluenza alle urne nei 28 Comuni marchigiani dove si è votato nella giornata di domenica 3 ottobre e di lunedì 4 ottobre.
Nelle Marche alla chiusura dei seggi, alle 15 di ieri, ha votato il 57,13% degli aventi diritto rispetto al 63,37% delle precedenti elezioni amministrative (2016). Il presidente Acquaroli, parlando con i giornalisti a margine della seduta odierna del Consiglio regionale, ha spiegato che quando si tratta di città sotto i 15mila abitanti, l’astensione è legata «molto spesso alla presenza di liste civiche» con con «influenze e situazioni più locali» per cui «è più difficile fare una analisi compiuta».
Il governatore ha comunque ribadito la sua «più ampia disponibilità ai sindaci eletti» ma anche ai candidati che vanno al ballottaggio a San Benedetto del Tronto e Castelfidardo, «nella speranza che ci sia un confronto serio e nell’interesse delle comunità, che possa riportare subito al lavoro per il rilancio della nostra regione dopo una fase così complicata come quella che stiamo vivendo per il Covid».