ANCONA – «Siamo molto fiduciosi che questa campagna elettorale, nei prossimi dieci giorni, dia ancora più forza alla nostra rimonta che si sta toccando con mano nei territori». Lo ha detto il segretario nazionale del Pd, Enrico Letta, ad Ancona nell’ambito di una tappa del suo tour elettorale.
Letta è arrivato in centro, nel capoluogo marchigiano a bordo di un’auto elettrica, accolto dai ‘suoi’ in Corso Stamira, per poi recarsi al Teatro delle Muse per un incontro con i candidati, facendo prima una tappa in Corso Garibaldi, per un saluto agli attivisti presenti al banchetto allestito in vista delle elezioni. Erano presenti il commissario regionale del Pd Alberto Losacco, il capogruppo Maurizio Mangialardi, la parlamentare Irene Manzi, la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli, il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, i candidati Antonio Mastrovincenzo e Marco Bentivogli, consiglieri regionali Romano Carancini e Fabrizio Cesetti, il segretario provinciale Francesco Falà, il coordinatore regionale di Articolo Uno Massimo Montesi.
«La nostra forza sono le nostre idee e i nostri temi – ha detto -, il fatto che parliamo di noi stessi, perché siamo a rimarcare con grande nettezza la differenza con il centrodestra, che si candida e porta avanti idee completamente diverse dalle nostre su tantissimi temi, dall’ambiente ai diritti civili all’Europa e al lavoro». Entrando nel merito dei temi politici ha spiegato che il taglio delle tasse sul lavoro è la principale proposta: «Le piccole imprese hanno bisogno di una riduzione delle tasse sul lavoro, che è la principale proposta che mettiamo in campo».
«Meno tasse sul lavoro vuol dire per i lavoratori ad avere un salario più alto – ha detto – , aiutare anche a combattere il ‘nero’ e le imprese a stabilizzare i rapporti di lavoro». Sull’ipotesi di rinegoziare il Pnrr, avanzata dal centrodestra, ha detto «siamo contro ogni forma di rinegoziazione del Pnrr», aggiungendo che «sarebbe un errore, il nostro Paese ha perso già troppi fondi europei nel passato. Il Pnrr prevede tanti fondi, che vanno usati. Ci sono delle scadenze strettissime, alcune già nel mese di dicembre».
«Il governo che arriverà dev’essere quello che prende il testimone in corsa e riuscire a soddisfare quelle scadenze – ha detto -. L’idea che ci si rimetta a rinegoziare vuol dire semplicemente perdere i soldi, anche perché lì dentro ci sono già tutte le regole per riuscire ad aggiustare i conti rispetto alla questione dei costi dell’energia».
Parlando d sanità, il segretario nazionale dei dem, ha spiegato che occorre eliminare il tetto del 2004 per consentire investimenti sulla sanità pubblica e sui medici di famiglia. «Veniamo da due anni di pandemia, che hanno duramente messo alla prova il nostro sistema sanitario – ha detto – e oggi abbiamo presentato, insieme al ministro Speranza, il nostro progetto che parte con la necessità di fare un investimento sull’anzianità, che superi lo storico tetto della spesa sanitaria messo nel 2004».
Infine, sentito sulle sanzioni alla Russia, ha spiegato: «Abbiamo detto al governo di essere molto preciso, di dirci i fatti e conteranno i fatti: per adesso, l’unico che esiste è che la Lega non ha ancora disdetto l’accordo di collaborazione con Russia Unita, il partito di Putin». «Sul resto ci atteniamo ai fatti – ha concluso – aspettiamo che il governo ci dica come stanno le cose».