Ancona-Osimo

Elezioni, 5 liste escluse nelle Marche. C’è anche Referendum e Democrazia con Marco Cappato

Cinque le liste escluse nelle Marche dalla corsa per le elezioni politiche del 25 settembre. C'è anche Referendum e Democrazia con Marco Cappato che ha presentato ricorso, ma non nelle Marche

Marco Cappato (immagine tratta da https://twitter.com/marcocappato/status/1558734188286775297/photo/1)

ANCONA – Sono cinque nelle Marche le liste presentate alla Corte d’Appello di Ancona in vista delle elezioni politiche del 25 settembre, respinte dai giudici degli uffici elettorali circoscrizionali per Camera e Senato per irregolarità di vario tipo. A non ottenere il via libera sono stati i Gilet Arancioni, il Popolo delle Partite Iva, la Lista Mastella-Noi di Centro, una lista animalista e infine Referendum e Democrazia con Marco Cappato.

Il leader di Referendum e Democrazia aveva fin da subito annunciato la volontà di presentare ricorso, entro le previste 48 ore, ricorso arrivato puntualmente. «Come preannunciato – si legge in una nota stampa – la Lista Referendum e Democrazia ha presentato oggi i ricorsi nelle circoscrizioni dove lunedì scorso erano state consegnate personalmente le firme digitali. Le Corti d’Appello competenti per le circoscrizioni di Camera Europa e Lombardia 1, Senato Europa e Emilia Romagna 1 e 2, Lazio 1 e 2, Lombardia 1,2 e 3, Piemonte 1 e 2, Toscana e Veneto 1 e 2 avevano motivato in modo non uniforme la non accettazione delle firme con l’unico argomento comune relativo alla non equiparazione della firma digitale qualificata per la sottoscrizione delle liste elettorali».

Marco Cappato

Il ricorso non è stato presentato nelle Marche, ma solo nelle regioni dove è stato raggiunto il quorum per potere presentare le firme necessarie, circa 700. «Prima di essere per le elezioni, le nostre candidature erano per pretendere il rispetto del principio d’uguaglianza davanti alla legge in un momento cruciale della vita politica e istituzionale dell’Italia», ha detto Marco Perduca, responsabile legale della lista. «Da oggi – aggiunge – il confronto si sposta in Cassazione, quella stessa Cassazione che 10 mesi fa ha accettato quasi un milione di sottoscrizioni digitali con relativi certificati in calce ai referendum eutanasia e cannabis».

«Nell’attesa delle decisioni – spiega Marco Cappato – abbiamo avviato la preparazione di ulteriore documentazione che rimanda a regolamenti, anche europei, dove si chiarisce che non può esservi discriminazione nei confronti delle sottoscrizioni digitali per atti diversi da quelli per cui oggi sono già previsti. Non sarebbe la prima volta che per ottenere il rispetto dello Stato di Diritto da parte dell’Italia ci si debba rivolgere alle giurisdizioni sovrannazionali. Questo però non ci farà smettere di appellarci al Presidente Draghi affinché ancora in queste ore risolva per decreto questa situazione che avevamo portato per tempo all’attenzione sua e del Parlamento».