ANCONA – È appena partito lo scrutinio delle schede per le elezioni regionali. La Sala Operativa, istituita presso la Regione Marche, sta elaborando i dati in arrivo da tutti i Comuni del territorio. Nelle Marche l’affluenza alle urne alle 15 di oggi, 21 settembre, si attesta al 59,74% dei 1.310.843 aventi diritto. Un dato che esprime la chiara volontà dei marchigiani di dire la propria sulla guida della Regione, visto che nel 2015 a votare era stato il 49,78% degli aventi diritto.
Alle urne si sono recati 783.092 marchigiani: 392.221 maschi (61,54%) e 390.871 femmine (58,04%). La circoscrizione di Ancona ha fatto registrare un’affluenza del 60,50% (rispetto al 51,54% finale del 2015,). In quella di Ascoli Piceno la percentuale è stata di 57,67 (47,36% nel 2015), in quella di Fermo 61,17% (51,46% nel 2015), in quella di Macerata 56,60% (rispetto al 47,17% del 2015), in quella di Pesaro e Urbino 67,27% (50,55% nel 2015). Queste le percentuali conclusive registrate nei capoluoghi regionale e provinciali: Ancona 59,02%, Ascoli Piceno 59,59%, Fermo 67,74%, Macerata 65,54%, Pesaro 62,98%.
Palmiano, in provincia di Ascoli Piceno, è stato il primo Comune marchigiano a terminare lo spoglio delle schede delle elezioni regionali. Lo ha segnalato l’Ufficio elettorale della Regione Marche che raccogli i dati provenienti dal territorio. Alle urne si è recato il 48,13% del corpo elettorale cittadino. Palmiano ha 171 abitanti e fa parte della Comunità montana del Tronto.
I voti espressi nelle prime 45 sezioni scrutinate sulle 1.576 complessive, confermano sostanzialmente il quadro degli exit poll, con il centrodestra in vantaggio. Francesco Acquaroli (RicostruiAmo le Marche) è al 45,93%, Maurizio Mangialardi (Insieme Marche) al 38,21%, Gian Mario Mercorelli, (Movimento 5 Stelle) al 9,45%, Roberto Mancini (Dipende da Noi) al 3,69%, Fabio Pasquinelli (Lista Comunista! Per le Marche) si attesta per ora al 1,60%, Sabrina Paola Banzato (Vox Italia-Marche) allo 0,54%, Anna Rita Iannetti (Movimento 3V Libertà di scelta) allo 0,54% e Alessandra Contigiani (Riconquistare l’Italia–Fronte Sovranista Italiano) allo 0,05%.
Né Acquaroli né Mangialardi per ora commentano i primi esiti, mentre ci sono già le prime reazioni degli altri candidati governatori. Gian Mario Mercorelli, del Movimento 5 Stelle, ha rimarcato che nell’ambito del naufragio dell’alleanza con il Pd sono stati i dem che «non hanno voluto discutere», da parte nostra «nessun pentimento». In ogni caso si è detto non sorpreso del vantaggio del centrodestra: «Non mi meraviglia, i marchigiani hanno solo l’esperienza della sinistra al governo, e hanno concentrato la propria delusione nel punire scelte della sinistra». Inoltre ha aggiunto «se il Pd perderà in maniera netta solo nelle Marche, come si sta profilando dalle prime proiezioni, vuol dire che erano sotto terra da tempo».
Roberto Mancini, in corsa con la lista Dipende da noi, ha definito l’esito come «largamente prevedibile: c’è molta delusione per il modo di governare di Ceriscioli e per i metodi seguiti da questa compagine». Inoltre ha contestato la scelta del candidato governatore del centrosinistra, rimarcando che sarebbe stato meglio puntare su una figura come l’ex rettore Sauro Longhi, mentre il Pd ha scelto di proseguire sulla stessa linea «fatalmente destinata alla sconfitta cocente», ma ha anche puntualizzato che la responsabilità non può essere messa sulle spalle di Mangialardi, quanto sulla dirigenza del partito.
Anna Rita Iannetti, del Movimento 3V-Libertà di scelta, che dai primi scrutini non supera lo 0,50% ha commentato che «se rimaniamo a questa percentuale sarebbe una delusione enorme» e ha rimarcato che i temi portati avanti dal partito sono poco conosciuti e che la candidatura al fotofinish non le ha consentito di farli conoscere sul territorio come avrebbe voluto.
Alessandra Contigiani, con Riconquistare l’Italia – Fronte Sovranista Italiano, invece ha ricordato di essere partita da zero nelle Marche, anche se ha confessato «ci aspettavamo questo dato, ma è un inizio», inoltre ha anche rimarcato di essere stata penalizzata nella circoscrizione di Ancona, «resa inaccessibile dalla Regione Marche, vedremo quale mosse fare». Ma una stoccata l’ha lanciata anche in direzione della carta stampata che a suo parere l’avrebbe penalizzata.
Sabrina Banzato ha battezzato l’esito come «una risposta reattiva» dei marchigiani a quella che Vox Italia ha definito come «una alternanza senza alternativa, ad un sistema malato che ha portato i cittadini» a questa scelta. Ma ha anche spiegato che per il suo partito «è un grandissimo risultato essere arrivati qua: il nostro partito vedrà nei prossimi mesi risultati anche più alti e saremo presenti anche a livello nazionale».