ANCONA – «Sono soddisfatto dall’appoggio dei partiti di centrodestra, perché da sempre il nostro obiettivo è stato quello di realizzare una coalizione ampia e allargata in grado di far immaginare ai cittadini una prospettiva concreta per arrivare al cambiamento. Il “momento di cambiare è adesso” ed è questo lo slogan che scandisce il nostro impegno, perché mai come in questo momento è possibile attraverso una collaborazione ampia e trasversale dare una svolta a questa città». Il candidato sindaco Stefano Tombolini commenta l’approvazione da parte dei vertici nazionali di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia dell’accordo sottoscritto dai dirigenti locali per la sua candidatura a sindaco.
Per le prossime elezioni comunali, l’ingegnere Tombolini, attuale consigliere di 60100 che per 5 anni ha fatto sentire la sua voce dai banchi dell’opposizione in Consiglio, è il candidato sindaco della coalizione formata da FI, Lega, FdI, Udc e dalle liste civiche che compongono “Progetto Civico” (60100, Insieme Civico, Servire Ancona). Il centrodestra questa mattina, durante una conferenza stampa, ha illustrato i termini dell’accordo e la sua visione di città. Assente per motivi di lavoro Tombolini, a causa di un appuntamento già fissato da tempo e non rinviabile.
«È arrivata la condivisione del progetto da parte dei partiti del centrodestra – dichiara Tombolini – proprio quando ormai le cose sembravano complicarsi. Nella determinazione di portare avanti il nostro progetto, la stessa che cinque anni fa ci stimolò ad avviare l’esperienza politica, siamo comunque partiti con la nostra campagna elettorale. Per me l’approvazione da Roma è stata una cosa improvvisa ed è per questo che oggi mi trovo fuori sede per un impegno di lavoro. Oggi si è comunque formata una coalizione importante, attraverso la collaborazione tra le liste civiche e partiti che vengono da una significativa e recentissima affermazione elettorale, coalizione che mette al centro della propria azione un programma di radicale cambiamento per la città. Attenzione al sociale, al coinvolgimento attivo dei giovani nella vita del territorio, alle famiglie e agli anziani, con il desiderio di sviluppare un’economia più forte in grado di tirarci fuori dal guado».
Centrale anche il tema della «sicurezza attraverso un processo di equilibrata integrazione. Sensibilità per gli aspetti che riguardano il buon governo e l’efficienza e la qualità dei servizi, la tutela al territorio e i modi per rendere sostenibile l’equilibrato cambiamento della città. La nostra vuole essere una progettualità che mette al centro la città affrontando problemi irrisolti, vuoi per distrazione verso i mega interventi, vuoi per difetto di visione e scarsa pratica delle dinamiche urbane, vuoi perché l’attuale governo è ingessato in vincoli indissolubili di poteri politici ed economici pluriennali, vuoi perché chi vive dentro i palazzi e gestisce il potere da troppo tempo non conosce quello che succede fuori. Ieri abbiamo concluso la definizione del nostro programma e lo abbiamo fatto insieme a tanta gente intervenuta all’ultimo dei tre incontri svoltisi presso l’Hotel City, un lavoro che è frutto del nostro vivere quotidianamente la città, del nostro costante interesse alle trasformazioni, dell’attenzione partecipata attiva e critica alla sua vita amministrativa».
Tombolini sottolinea che «il nostro programma è pronto e ci apprestiamo a condividerlo con la città. Un programma che ci piace e ci dà l’entusiasmo di affrontare serenamente questa avventura, frutto dell’idea di una città diversa che insieme a tanti immaginiamo di poter realizzare. Un programma che con i colori potrà essere soltanto più bello e più ricco. La diversità per noi è un valore. Oggi ci sentiamo più forti e più carichi, perché la città in maniera più realistica intravede concretamente la possibilità di arrivare al cambiamento atteso da troppo tempo».
Tra le azioni che il candidato sindaco intende promuovere, c’è la modifica dei criteri di formazione delle graduatorie relative all’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. «È da poco uscita la graduatoria definitiva degli aspiranti assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica – spiega – a seguito dell’avviso pubblico n. 7 del 15 febbraio 2016. Questa graduatoria apre scenari sconcertanti sull’Ancona degli anni a venire. Non a caso, oltre l’80% di coloro (952 soggetti) che hanno diritto ad un alloggio sono nuove cittadinanze, sono immigrati di tante nazionalità che stanno per lo più in pole position per vedersi consegnare le chiavi delle poche abitazioni disponibili oggi, domani e dopodomani.
Dai 19 punti in giù, si fa davvero fatica a rintracciare qualche famiglia italiana. Figuratevi qualche giovane famiglia anconetana. Ed è quindi del tutto inutile che Maurizio Urbinati, l’ex assessore ai lavori pubblici nella giunta renziana della Mancinelli e poi tornato in casa Erap in un ruolo molto delicato, magnifichi il numero degli alloggi che il suo ente realizzerà. Tanto i giovani anconetani li vedranno con il cannocchiale. E la Mancinelli tutto questo lo sa bene, ma si guarda altrettanto bene dall’esprimere il proprio punto di vista. È quindi evidente che qualcosa va modificato nell’attribuzione dei punteggi. Dal reddito al numero dei figli. È necessario, anzi indispensabile rivedere le modalità di concessione degli alloggi Erp. Occorre infatti garantire una sorta di corsia preferenziale a coloro che da anni sono cittadini a pieno titolo del capoluogo. Occorre farlo il prima possibile con equilibrio e avvedutezza. E il mio fermo impegno andrà proprio in questa precisa direzione».