ANCONA – Un viaggio in America fa nascere l’elisoccorso ad Ancona che oggi, 23 agosto, compie 30 anni e svolge un servizio regionale. Un anniversario che quest’anno ha un valore in più perché, a poche ore di distanza, va ad unirsi a quello del terremoto dello scorso anno, quando la mattina del 24 agosto il sisma ha scosso il centro Italia e le Marche segnando i primi morti sotto le macerie di Pescara del Tronto ed Arquata.
Della vecchia squadra che ha mosso i primi passi del soccorso anche attraverso l’eliambulanza è rimasto l’infermiere soccorritore Sandro Mangiacristiani, 60 anni, osimano. «E’ stato grazie a Giuseppe Romagnolo – racconta Mangiacristiani – il presidente della Croce Gialla di allora nonché medico del pronto soccorso e che tutti chiamavano “Peppone”, se oggi abbiamo l’elisoccorso. E’ partito tutto da lui e da un suo viaggio negli Stati Uniti. Durante il soggiorno in America aveva alloggiato in un hotel dove sentiva continuamente passare un elicottero. Romagnolo chiese spiegazioni e lo informarono che quella era un’eliambulanza. Quando tornò ad Ancona si diede da fare per realizzare un servizio analogo anche qui».
Il primo mezzo fu messo a disposizione da Francesco Merloni, l’imprenditore fabrianese. «Aveva due elicotteri privati – continua Mangiacristiani – e Romagnolo lo contattò per spiegargli quello che aveva visto negli Stati Uniti e per chiedergli un mezzo ad utilizzo dei soccorsi. L’elicottero arrivò».
La base era dove sorge oggi l’università di Medicina, a Torrette. Ancona fu la terza città ad avere un servizio di soccorso con l’eliambulanza, dopo Como e Verona. «Con l’elisoccorso – prosegue Mangiacristiani – è stato anticipato di 9 anni quello che sarebbe poi diventato il 118 con l’istituzione del servizio di Ancona Soccorso con il numero unificato per le emergenze. Siamo stati i pionieri in questo campo».
Il primo elicottero era l’Uniform Romeo, era allestito come una ambulanza. Comprendeva un pilota, un medico rianimatore e un infermiere. «Quell’infermiere ero io – dice Mangiacristiani – poi partirono i corsi e i contatti con le forze dell’ordine per ampliare questa novità. Inizialmente l’eliambulanza era utilizzata più per i servizi secondari come il trasporto di un paziente da un ospedale all’altro. Poi si specializzò nelle emergenze perché la tempistica, negli incidenti gravi, era fondamentale. Non avevamo un numero per le emergenze, per le chiamate. Erano i carabinieri, la polizia e le altre forze dell’ordine che ci chiamavano. Il primo comandante pilota fu Felice Lacerra, oggi andato in pensione».
Dopo vent’anni arriva un elicottero nuovo, Elilario, e il primo nome scelto per il mezzo, quello di Icaro 01. «Fu Riccardo Sestili – precisa Mangiacristiani – direttore per 40 anni del 118, a scegliere il nome. Sempre sotto la sua guida ho poi deciso di raccogliere tutte le esperienze che l’elisoccorso mi aveva fatto vivere, in un libro “Uno sguardo dal cielo. I racconti dell’emergenza”. Storie che mi hanno fatto avvicinare sempre di più a questo lavoro e con il quale, insieme alla Fondazione Ospedali Riuniti, raccogliamo fondi per acquistare macchinari per l’emergenza e per rendere più confortevole il soggiorno in ospedale ai parenti dei pazienti ricoverati in rianimazione».
L’infermiere soccorritore ha scritto anche un secondo libro, “Uno sguardo dal cielo. I colori dell’emergenza”, ed entrambi i volumi sono serviti sia per ricavare delle stanze a disposizione di familiari che hanno parenti ricoverati in Rianimazione, sia per l’acquisto di un ecografo per l’eliambulanza che è in grado di fare una diagnosi per eventuali emorragie interne alle persone soccorse vittime di incidenti o infortuni. Oggi sono due le postazioni dell’eliambulanza: oltre Ancona c’è anche Fabriano con Icaro 02, dotato sempre di un ecografo donato dalla famiglia Morsucci di Falconara che lo ha acquistato in ricordo della loro figlia, Ilenia Morsucci, morta a 17 anni per una malattia, nel 2014.
Il 24 agosto 2016 Sandro Mangiacristiani raggiunse Pescara del Tronto con l’eliambulanza. «Alle 4,45 – racconta l’infermiere soccorritore – ero già a Fabriano e con Icaro 02 ci siamo diretti nell’area del sisma. Siamo stati i primi a sorvolare quelle zone, uno scenario terribile. Pescara del Tronto era rasa al suolo. Ci siamo calati con il verricello per raggiungere le macerie e iniziare i soccorsi. Alle 21 siamo tornati a casa lasciando diversi corpi al campo sportivo. Per noi è un compleanno amaro perché pensiamo a chi ha perso la vita sotto le macerie».
Trent’anni di elisoccorso non sono solo un lavoro per chi fa emergenza. «Per me sono metà degli anni della mia vita – dice Mangiacristiani – che ho voluto raccontare in due libri per lasciare dei valori che non abbiamo più, nella speranza che queste esperienze siano come una luce del sole che vada ad illuminare chi le leggerà».
I libri per contribuire alla causa di Mangiacristiani possono essere acquistati tramite la Fondazione Ospedali Riuniti contattabile a questo numero: 071 5965237.
Marina Verdenelli