ANCONA – Accorciare i tempi nella gestione delle emergenze. È l’obiettivo del numero unico per chiamare i servizi di emergenza in tutti gli Stati dell’Unione europea, varato dalla Giunta Regionale. Una Centrale unica di risposta Marche-Umbria “112” in linea con quanto previsto dalle direttive europee per la gestione delle emergenze. La numerazione accorcerà i tempi indirizzando la richiesta alla centrale operativa corretta.
Gratuito, multilingue, localizzato geograficamente, il Nue (Numero Unico Europe) farà da filtro tra il cittadino e le centrali di soccorso già esistenti (in Italia: Carabinieri 112, Polizia di Stato 113, Vigili del fuoco 115, Emergenza sanitaria 118). La Centrale Unica, che avrà sede all’Interporto di Jesi, provvederà a segnalare l’emergenza, la cui fase operativa sarà gestita dalle quattro Centrali operative (Carabinieri, Polizia di Stato, Vigili del Fuoco ed Emergenza Sanitaria), sulla base della tipologia di situazione in atto.
Una iniziativa che lega ancora di più Marche e Umbria, due regioni rese già vicine dai collegamenti stradali della quadrilatero (SS76 e SS77), e dalla cooperazione in ambito sanitario con la condivisione del servizio di elisoccorso.
«Siamo alla fase attuativa di un progetto che vede la collaborazione delle Regioni Marche e Umbria per coprire tutto il servizio di emergenza e garantire risposte immediate alla popolazione in termini di sicurezza e soccorso – ha dichiarato il presidente Luca Ceriscioli – La Centrale farà anche da supporto a quella della Toscana, con un reciproco scambio di dati per garantire la funzionalità di entrambi i Nue in caso di un improvviso blocco dell’operatività. Con l’Umbria condividiamo già il servizio di eliambulanza e la Centrale unica di risposta rappresenta una positiva evoluzione dei rapporti che intercorrono tra le due Regioni anche sul fronte sanitario».
Un’operazione che si propone di dare una risposta più efficace al bisogno di salute di circa 2 milioni e 400 mila cittadini di Marche e Umbria che potranno usufruire del servizio.
Le operazioni preliminari per far partire il numero unico interregionale dovranno essere svolte entro il 30 giugno 2019 dal servizio Sanità, dall’Agenzia Regionale Sanitaria (Ars), dall’Asur e dal servizio Personale della Regione.
Un’operazione che porterà all’assunzione di 47 persone, tra le quali 1 responsabile operativo, 6 operatori tecnici, 38 centralinisti (che assumeranno la qualifica di “incaricato di pubblico servizio) e 2 amministrativi. Figure che saranno affiancate da altri 2 vice responsabili operativi scelti tra il personale dell’Ars.