ANCONA- Guardando le foto scattate sabato scorso al Roccheggiani a tutto si poteva pensare, tranne che ad una partita di Prima Categoria. Una tribuna piena, gremita, colorata ha salutato il battesimo della nuova Anconitana di patron Stefano Marconi che, dopo la più brutta estate sportiva degli ultimi anni, ha risvegliato di colpo l’entusiasmo del popolo dorico. Un tifo incessante, con tamburi e bandiere, capace di catalizzare l’attenzione di tutti e trascinare letteralmente una squadra ancora logicamente imballata verso i primi tre punti.
Il terzo fallimento nelle ultime dodici stagioni è stato un colpo devastante, che per molte tifoserie avrebbe potuto considerarsi letale. Evidentemente non è stato così per quella dorica. Mille unità cariche come nei giorni migliori, incuranti del campionato e del tempo, pronti a prendersi sulle spalle un’intera squadra per traghettarla dove il blasone impone. E questo, senza dubbio, è il più grande risultato già ottenuto dal Presidente Marconi capace, in poco tempo, di riaccendere la fiamma del tifo, restituendo speranza e futuro ad una città devastata calcisticamente dalle vicende dell’ultimo anno.
Il progetto è ambizioso, trasparente e lungimirante. A partire dalle persone intorno al presidente. Professionisti seri e tifosi biancorossi allo stesso tempo, in un mix che è pronto ad esplodere per riportare Ancona nei Professionisti nel minor tempo possibile. Anche la gestione del caso Vecchiola è stata gestita al meglio, con Marconi davanti alle telecamere a spiegare in modo limpido e trasparente cosa realmente fosse successo con l’ex Direttore Sportivo.
Di questa spinta deve beneficiarne la parte tecnica, affidata ad un professionista come Marco Lelli, accompagnato nella sua nuova avventura in biancorosso da Emanuele Pesaresi. Proprio come gli anni dell’Eccellenza sotto Andrea Marinelli, a loro la dirigenza si è affidata per ripartire anche sul campo, da Ancona o Anconitana che dir si voglia, come squadra assolutamente di passaggio in queste categorie.
La rosa è ancora effettivamente da assemblare ma l’ossatura si vede tutta. Una spina centrale di tutto rispetto composta dal portiere Angiolani, dall’esperto difensore centrale Colombaretti, da un regista da LegaPro come Stefano Mandorino e da un centravanti che da queste parti non ha certo bisogno di presentazioni, la Vipera Salvatore Mastronunzio. Intorno tanti giovani e tanti giocatori di categorie superiori, vogliosi più che mai di dare il loro contributo alla rinascita. Un roster che già ha fatto vedere le sue prerogative di qualità e agonismo, dimostrando nonostante l’enorme divario tecnico di sapersi calare con umiltà nella dimensione.
Ora non resta che attendere il proseguo, con un dato fondamentale da tenere a mente. L’Anconitana ha riconquistato i suoi tifosi, su questa strada riconquisterà anche la città, una città il cui cuore evidentemente non aveva mai smesso di battere.