Ancona-Osimo

Eredità della zia con il testamento fasullo, condannate due nipoti

Imputate due sorelle che avrebbero redatto un documento non vero facendolo passare per le volontà della zia 93enne, morta il giorno dopo la scrittura. Nel testo risultano uniche eredi di una villetta a Numana e 300mila euro in contanti

Il tribunale di Ancona
Il tribunale di Ancona

CAMERANO – Avevano presentato al notaio un testamento della zia, il giorno prima che l’anziana morisse, dove risultavano uniche eredi dei suoi beni: una villetta a Numana e 300mila euro di soldi in contanti. Tutto falso, almeno per il giudice che ieri ha condannato le donne, due sorelle, ad un anno, pena sospesa. Una vicenda che vede protagonista una 93enne cameranense, morta il 14 giugno 2013. Secondo l’accusa e una perizia calligrafica, quel documento presentato al notaio e datato 14 giugno 2013, ad un giorno dalla morte della parente che avrebbe avuto anche un braccio ingessato, il destro, non sarebbe autentico.

A voler far luce sul testamento sono stati la figlia e il marito di una vicina di casa della defunta, assistiti dall’avvocato Anna Ragaini, a Numana, inseriti come eredi in un testamento precedente. A Numana l’anziana aveva una villetta dove ha trascorso gli ultimi anni di vita entrando in amicizia con una sua coetanea che aveva una figlia sposata. Una coppia che si sarebbe presa cura di lei aiutandola nella spesa, nei lavori domestici e nella cura della villetta. Proprio a loro avrebbe deciso di lasciare il suo patrimonio scrivendo un testamento nel 2007. Venuta a mancare, le nipoti hanno fatto valere il nuovo documento poi però non risultato veritiero. Così la condanna decisa ieri dal giudice Paolo Giombetti insieme a 30mila euro da dare ai coniugi come risarcimento dei danni morali. Le nipoti, difese dagli avvocati Luca Zoppi e Andrea Canalini, potrebbero ricorrere in appello. L’avvocato della coppia ha avviato anche una causa civile dove i beni dell’anziana sono stati posti sotto sequestro giudiziario.