ANCONA- Il Comune di Ancona dovrà rimborsare i contribuenti che per quattro anni hanno pagato la tassa sui rifiuti più del dovuto. Il Mef (Ministero dell’Economia e della Finanza) si è finalmente pronunciato sul pasticcio Tari, emerso nelle scorse settimane con un’interrogazione parlamentare rivolta dal deputato del M5S Giuseppe L’Abbate, (M5S), al sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta. La circolare del Ministero è arrivata ieri sera (20 novembre).
«Con riferimento alle pertinenze dell’abitazione, appare corretto computare la quota variabile una sola volta in relazione alla superficie totale dell’utenza domestica (la somma dei metri quadri dell’abitazione e delle relative pertinenze)- chiarisce la circolare-. Un diverso modus operandi da parte dei comuni non troverebbe alcun supporto normativo, dal momento che condurrebbe a sommare tante volte la quota variabile quante sono le pertinenze, moltiplicando immotivatamente il numero degli occupanti dell’utenza domestica e facendo lievitare conseguentemente l’importo della Tari».
L’errore che molti Comuni italiani hanno fatto, compreso Ancona, è stato quello di aver applicato la quota variabile anche alle pertinenze come garage e cantine, piuttosto che alla sola abitazione principale facendo così lievitare le bollette. La Tari, oltre alla quota fissa che va moltiplicata per i metri quadrati, prevede anche una quota variabile che cambia in base al numero degli abitanti dell’immobile. Questa, chiarisce il Ministero, deve essere applicata una sola volta anche quando l’appartamento è completato da cantine, box e solai.
Dunque, «qualora il contribuente riscontri un errato computo della parte variabile della tassa sui rifiuti effettuato dal Comune o dal soggetto gestore del servizio, può chiedere il rimborso del relativo importo in ordine alle annualità a partire dal 2014, anno in cui la Tari è entrata in vigore» precisa la circolare.
Il Comune di Ancona dovrà ora adeguarsi alle indicazioni del Ministero, come affermato in Consiglio comunale dall’assessore Fiorillo, e procedere con i rimborsi. I cittadini che hanno pagato di più dovranno inviare al Comune (o al gestore del servizio) una raccomandata di andata e ritorno o una Pec, chiedendo il rimborso entro e non oltre i 30 giorni. Ad Ancona i contribuenti interessati sono circa 16mila e, secondo il capogruppo di Forza Italia Daniele Berardinelli ognuno avrebbe pagato una media di 45 euro in più all’anno di tassa sui rifiuti.