Ancona-Osimo

Esalazioni a Falconara, l’Api spiega cosa è successo. «Ora l’emergenza è risolta»

La Raffineria interviene per fare chiarezza su quanto avvenuto al serbatoio TK 61 e spiega cosa è stato fatto per risolvere il problema

Raffineria Api di Falconara (foto del gruppo Api)
Raffineria Api di Falconara (foto del gruppo Api)

FALCONARA- Nove giorni fa l’incidente in raffineria che ha provocato intense esalazioni avvertite dalla cittadinanza. Che cosa è successo nel serbatoio TK 61? Dopo l’infuocata Commissione Ambiente, dopo lo sciopero dei lavoratori proclamato per il 27 aprile e dopo l’annuncio del corteo di cittadini sabato 28 aprile, l’Api interviene per fare chiarezza su quanto avvenuto e spiega cosa è stato fatto per risolvere il problema.

«Lo scorso 11 aprile si è verificato un trafilamento di petrolio dal tetto di un serbatoio della raffineria Api di Falconara. Questo evento, insieme alle condizioni meteo e alla direzione dei venti, ha causato, a partire da giovedì 12 aprile, numerosi eventi odorigeni nella città di Falconara, che hanno causato disagi alla popolazione- spiega l’Api in una nota-. La Raffineria ha comunicato immediatamente l’accaduto alle Autorità, aprendo il sito a ogni forma di ispezione. Con cadenza più che giornaliera è stata fornita ogni informazione rilevante sugli avvenimenti in corso sia nei Tavoli Tecnici attivati da Protezione civile, Prefettura, Comune, Arpam e Asur sia attraverso comunicazioni ufficiali che la Raffineria ha fornito ai cittadini, quasi sempre tramite il sito del Comune di Falconara».

Per risolvere il problema, la Raffineria ha comunicato di essere intervenuta immediatamente con le migliori tecnologie disponibili per contenere le emissioni odorigene e rimuovere il petrolio dal tetto del serbatoio. «Sono state usate speciali pompe a membrana antideflagranti per il recupero degli idrocarburi (anche misti ad acqua); è stato effettuato il monitoraggio in continuo della presenza di eventuali gas infiammabili e di sostanze tossiche tramite gas detectors portatili; è stato precauzionalmente applicato schiumogeno antincendio biodegradabile e atossico. Infine, si è proceduto alla pulizia definitiva del tetto tramite idrogetti ad alta pressione. Il petrolio è stato definitivamente eliminato dal tetto del serbatoio il giorno martedì 17 alle ore 20.50. Successivamente si è proceduto alla pulizia del tetto del serbatoio dai residui. L’emergenza è ora da considerarsi del tutto risolta».

Per quanto riguarda la sicurezza, la salute dei cittadini e dell’ambiente, l’Api rassicura: «gli enti preposti alla tutela ambientale e sanitaria hanno monitorato strettamente la qualità dell’aria durante tutta la durata dell’episodio, confermando che non c’è stato rischio per la sicurezza, per l’ambiente e per la salute».

Poi entra nel dettaglio. «Nessun lavoratore è stato esposto a rischi rilevanti prima, durante o dopo la soluzione dell’episodio. Nessun limite di emissioni potenzialmente dannose per l’ambiente è stato superato: i valori di benzene registrati dalle centraline ARPAM sono sempre stati ampiamente al di sotto delle soglie previste dalla normativa e dai valori riconosciuti come potenzialmente pericolosi per la salute umana. Infatti, anche prendendo a riferimento i più stringenti valori applicati dalla americana “Agency for Toxic Substances and Disease Registry”, le concentrazioni medie giornaliere registrate sono nettamente inferiori al riferimento qualitativo di esposizione acuta: il livello minimo di rischio per la popolazione generale per effetti tossici acuti per via inalatoria è calcolato in 28,75 microgrammi per metro cubo nell’intervallo 1-14 giorni. Non sono mai stati toccati livelli di concentrazione di inquinanti tali da pregiudicare la salute dei concittadini di Falconara, come certificato anche dalla relazione dell’ultimo Tavolo Tecnico (giovedì 19 aprile, ore 18,30) composto da Prefettura di Ancona, Protezione civile, Comune di Falconara, Arpam, ASUR e Vigili del Fuoco».

L’Api informa inoltre, che gli enti preposti continueranno a monitorare la situazione in stretta collaborazione con il personale di Raffineria che darà puntuale informazione di ogni possibile evoluzione della vicenda.