ANCONA – È stato approvato all’unanimità il bilancio di esercizio di Estra Prometeo per l’anno 2020, che ha fatto registrare un utile di 916.615 euro interamente distribuito tra i soci.
Il dato certifica come l’azienda, nonostante un anno di grande difficoltà a causa della pandemia da Covid-19, abbia saputo confermare la propria solidità finanziaria.
«Ad ulteriore conferma, – si legge in una nota dell’azienda, una delle principali società di vendita di gas naturale ed energia elettrica delle Marche e della fascia adriatica – va riportato anche che i conti sono stati mantenuti in ordine con una minor esposizione verso clienti (quasi 8 milioni di euro a fine 2020) resa possibile da una gestione oculata di impiego delle risorse. Il risultato di gestione, inoltre, ha generato, a fine 2020, un saldo commerciale clienti positivo con 2.000 nuovi clienti finali tra gas e luce, per un totale di oltre 195.000».
Estra Prometeo, inoltre, si è già impegnata in diversi progetti legati all’ambiente e al territorio come, ad esempio, la piantumazione di cinquecento alberi nella città di Ancona e la possibilità per i cittadini di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, proponendo un’offerta gas naturale che, grazie all’accordo con AzzeroCO2, compensa le emissioni di CO2 equivalente.
«Siamo andati incontro ai clienti – commenta il presidente di Estra Prometeo, Marco Gnocchini – con tutte le agevolazioni previste nel periodo della pandemia: dal differimento delle scadenze all’annullamento degli interessi di mora sulle bollette. Il fatturato, pari a € 110,2 milioni, ha registrato una diminuzione di 17,3 milioni, rispetto al 2019, determinata dal calo dei prezzi di mercato delle commodities e dai minori volumi di gas naturale somministrati ai clienti industriali nel periodo del lockdown. Siamo soddisfatti del risultato di gestione di questo bilancio anche per quanto riguarda la situazione finanziaria, che ha visto una diminuzione dell’esposizione debitoria e ogni euro risparmiato viene investito valutando le necessità del territorio».