ANCONA- «Il bando di concessione e gestione degli EX Mutiltatini è stato costruito per fare in modo che nessun soggetto possa partecipare». È questa la conclusione a cui sono giunti i consiglieri Francesco Rubini (Sel-Abc) e Maria Ausilia Gambacorta (M5S) che ieri (26 febbraio) in Consiglio comunale hanno chiesto delucidazioni sulla durata effettiva della concessione dell’ex colonia estiva. Nel bando del Comune la durata è di 30 anni, sulla Gazzetta Ufficiale sono invece indicati 316 mesi ovvero 76 anni. Inoltre, i due consiglieri hanno chiesto anche la natura giuridica dei 90mila euro da versare al Comune al momento della sottoscrizione del contratto di concessione. Somma da corrispondere per un debito nei confronti dell’Associazione Nazionale vittime civili di guerra che detiene ancora l’uso dell’immobile. Il bando regionale per l’utilizzo dei fondi POR scadrà il 26 aprile 2018 e il bando comunale per individuare l’impresa sociale che avrà in concessione e gestione gli Ex Mutilatini a Portonovo, è stato pubblicato solo alcuni giorni fa. Dunque tempi stretti, anzi strettissimi per trovare prima un contraente e poi per intercettare i fondi europei partecipando al bando regionale.
A rispondere alle due interrogazioni è l’assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Manarini. «Da tempo stiamo lavorando a questo bando per rispettare gli impegni presi nel protocollo di intesa firmato con Federparchi e Università riguardo tempi e modalità. Abbiamo rispettato il fatto che potessero partecipare soltanto le imprese sociali. Il bando regionale prevede un progetto definitivo con determinate caratteristiche di classe energetica– spiega Manarini-. Io mi preoccuperei della documentazione necessaria contenente i requisiti di efficientamento energetico che il soggetto deve presentare per partecipare al bando, non mi preoccuperei dei tempi. Il termine della concessione passa da 20 a 30 anni per agevolare l’impresa sociale che parteciperà al bando così da avere la possibilità di coprire l’investimento. Il periodo di concessione è stabilito in 30 anni non in 76 anni, probabilmente in Gazzetta Ufficiale c’è un errore. Per quanto riguarda i 90mila euro, l’amministrazione comunale aveva affittato l’immobile per 15 anni ai Mutilatini nei mesi di luglio e agosto. La cifra è l’onere stimato e concordato con l’associazione per il mancato uso della struttura».
«Ho come l’impressione che si sia arrivati molto tardi al bando. C’è il problema dello svincolo dei 90mila euro che l’amministrazione comunale ha fatto con enti terzi. Il bando sembra costruito per produrre problemi e non proposte. È un progetto di riqualificazione che tutti hanno voluto tranne amministrazione comunale, speriamo di arrivare ad una soluzione condivisa per lo meno per chi in questo progetto ha impiegato tempo e denaro» replica Rubini.
«Per la concessione il Comune chiede un canone di 6.000 euro l’anno, i 90mila euro sono un debito che l’amministrazione comunale ha nei confronti dei Mutilatini. Non è specificato nel bando, non si capisce perché questo onere deve essere traslato all’ente che vincerà il bando. Il soggetto che dovrà presentare il progetto dovrà avere caratteristiche specifiche:dovrà avere una buona disponibilità finanziaria- capitale sociale non inferiore a 200.000, disposto ad esporsi con le banche per circa 1.500.000 di soli lavori di ristrutturazione-, deve possedere un’esperienza di almeno di 5 anni e un fatturato di almeno 200.000 euro nel settore specifico di gestione “di struttura ricettiva extra alberghiera per attività di formazione e turismo ambientale e culturale Tipo Ostello”. Inoltre, deve essere anche un’impresa sociale, status che prevede l’assenza di lucro. Chi mai parteciperà a questa gara? Questo bando è fatto affinché nessuno partecipi, mi auguro che l’immobile non venga reinserito successivamente nel piano delle alienazioni» conclude la Gambacorta.
L’APS Portonovo per Tutti, che ha presentato un progetto di fattibilità, ha mostrato il suo sconcerto evidenziando i punti critici del bando. Inoltre ieri, ha consegnato una lettera aperta al sindaco Valeria Mancinelli chiedendo di togliere dal bando la richiesta di versamento dei 90mila euro; di costruire una task force per presentare il progetto alla Regione così da ottenere i fondi europei e infine, di organizzare subito dopo la firma della concessione, una campagna di crowdfunding con testimonial l’attrice Lucia Mascino.