L’export delle Marche va a gonfie vele: ha segnato una crescita del +82% nel 2022 rispetto al 2021, che è del +22,7% al netto di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici. Tutte le province marchigiane hanno segno positivo: Ascoli Piceno vanta oltre 4 volte il valore del 2021, seguono in ordine decrescente di variazione percentuale rispetto al 2021 Fermo (+33,1%), Ancona (+27,2%), Macerata +21,7%, Pesaro-Urbino +15,4%.
«Le Marche sono la regione più performante d’Italia, le esportazioni segnano +82% rispetto al 2021, per un valore assoluto vicino ai 23 miliardi», commenta il presidente di Camera Marche e vice presidente di Unioncamere Gino Sabatini. «Sul risultato eccezionale incide indubbiamente, come da qualche tempo a questa parte, il settore farmaceutico localizzato in particolare nel piceno, ma tutti i comparti hanno performance buoni, se non ottime e collocano la crescita regionale(+22%) due punti percentuali sopra quella italiana (+22%), anche scorporato il dato legato all’industria dei prodotti farmaceutici».
Il tessile (abbigliamento pelli e accessori) ha esportato per 2.367,3 milioni di euro (+31%). Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti: export er 1.888,7 milioni euro, un +19,3%; coke e prodotti petroliferi raffinati 303 milioni di euro, oltre 2 volte il valore del 2021; mezzi di trasporto 1.213 milioni di euro, +156,7%.
Il settore agroalimentare per un valore di 555,4 milioni di euro, in crescita del 20% su base annua.
«I dati ci incoraggiano, questo risultato è una buona notizia che ci fa affrontare i prossimi mesi con più fiducia, pur sapendo che la situazione resta fluida e potranno esserci difficoltà e stalli. Intendiamo attrezzare i nostri imprenditori con ulteriori voucher internazionalizzazione, ad integrare le misure già previste insieme all’assessore regionale di Andrea Antonini e presentate a inizio anno. Con gli adeguati propulsori, le nostre imprese possono davvero volare verso tutti i mercati: questo sarà l’anno in cui si potrà tornare a fare affari per il mondo», prosegue Sabatini. «Per questo sarà ancora più importante la coesione istituzionale che ci vede come Camera accanto a Regione Marche, Università e Associazioni di Categoria. È importante poter contare su ATIM e SVEM, guidate rispettivamente da Marco Bruschini e Andrea Santori, per la messa a punto di strategie che rafforzino le nostre imprese nelle sfide internazionali: è necessario, ad esempio, prevedere un percorso formativo per export manager, per cui sarà fondamentale il coinvolgimento del sistema accademico».
Per concludere: «Ci sono settori in cui le Marche sono particolarmente forti, sono quelli per cui la nostra manifattura è da sempre riconosciuta come eccellenza: il mobile, la meccanica, la nautica, che non hanno mai ceduto neppure nei momenti più duri della piena pandemia. La moda e le calzature che in queste ore si fanno valere all’OBUV di Mosca; l’agroalimentare che è perno dell’accoglienza turistica (l’ultima rilevazione ISNART indica l’enogastronomia locale tra i principali fattori attrattivi per turisti italiani e stranieri). Non a caso questi sono gli ambiti produttivi dove abbiamo concentrato l’azione delle nostre Aziende Speciali TECNE, LINEA e LINFA, presiedute da Moreno Bordoni, Francesca Orlandi e Simone Mariani, che a giugno porteranno le imprese del comparto nella preziosa vetrina della Convention delle Camere Italiane all’estero a Colli del Tronto; soprattutto, insieme a noi e a tutta la filiera istituzionale, faciliteranno gli incontri di business tra gli imprenditori marchigiani e i delegati delle Camere di Commercio di tutto il mondo. Un super incoming, un’occasione che, questi dati ce lo ricordano con forza, non si deve perdere».