FALCONARA – Progetti utili alla collettività, ben 60 beneficiari del reddito di cittadinanza impegnati (o che lo hanno fatto in passato) al servizio della comunità falconarese. Sono i dati che emergono dal report trasmesso dal Comune di Falconara, in merito ai Puc. L’ente falconarese è stato tra i primi dell’Anconetano ad attivarli, già nel luglio 2020, quando ne ha avviati dieci, con attività che riguardano principalmente aree di intervento sociale, culturale e ambientale. Le persone coinvolte, che percepiscono il sussidio e sono residenti in città, vengono convocate dall’assistente sociale referente o risultano segnalate nel Centro per l’impiego di Ancona, e sono tenute a prestare i servizi richiesti dal proprio Comune di residenza.
Le attività
«Tra le attività contemplate dai Puc – riferisce il Comune -, l’aiuto per l’attraversamento pedonale davanti alle scuole individuate in collaborazione con la Polizia locale, il monitoraggio dei parchi Unicef e Kennedy, l’annaffiatura e la manutenzione di fioriere in alcuni punti della città indicate dall’ufficio Ambiente, il servizio di portierato nella sede comunale di palazzo Bianchi, l’assistenza sugli scuolabus per minori con disabilità, la sistemazione dell’archivio Suep (Sportello unico per l’edilizia privata), l’accoglienza e il monitoraggio di sale comunali adibite ad accogliere mostre, individuate dall’ufficio Cultura. In estate i beneficiari del reddito di cittadinanza sono stati impegnati anche nella sistemazione e sanificazione delle sedie per gli spettacoli e gli eventi organizzati dal Comune».
I numeri nel dettaglio
Al momento risultano essere 23 le persone residenti a Falconara, che percepiscono il reddito di cittadinanza, impegnate per la collettività tramite i Puc: 13 uomini, dieci donne. Il più giovane ha 21 anni, il più maturo ne ha 63. Nei primi tre mesi dall’avvio dei progetti erano soltanto uomini, di età compresa tra 30 e 50 anni. Dunque, di recente, c’è stato un cambio di tendenza.