FALCONARA – Circa 70 segnalazioni dal 26 al 31 dicembre, «va individuata con certezza la fonte e fermato il fenomeno che sta condizionando la vita dei cittadini». A fronte di circa 70 segnalazioni in pochi giorni per la presenza di esalazioni in tutto il territorio, il Comune di Falconara chiede un incontro urgente all’Arpam (l’Agenzia per la protezione ambientale delle Marche, ndr) all’Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e soprattutto al ministero dell’ambiente.
Il sindaco Stefania Signorini evidenzia la necessità di stabilire una volta per tutte l’origine dei miasmi e di fare in modo che vengano adottate tutte le misure necessarie affinché il fenomeno non si ripeta. In questi giorni di festa, «specialmente nella giornata di sabato 30 dicembre in cui si è concentrata la maggior parte delle segnalazioni, la vita dei residenti è stata fortemente condizionata dalle esalazioni, soprattutto perché in molti si sono chiesti quali conseguenze sulla salute possano avere le sostanze presenti nell’aria», si evidenzia in una nota diffusa dall’amministrazione falconarese.
La quasi totalità dei cittadini, secondo il Comune, ha segnalato esalazioni di idrocarburi, alcune persone hanno avvertito odore di ammoniaca o, in alcuni casi, di zolfo. I miasmi sono stati avvertiti principalmente a Palombina Vecchia, nella zona del centro e in quella collinare, in particolare in via Matteotti, ma alcune persone hanno chiamato il numero verde dell’ufficio ambiente anche da Castelferretti.
«La popolazione falconarese non può continuare a subire le limitazioni dovute alle esalazioni – fa sapere la sindaca, Stefania Signorini – che in alcuni casi impediscono di passare tempo all’aria aperta, di aprire le finestre, di frequentare in tranquillità alcune zone del territorio. È tempo che le autorità preposte a livello nazionale, cui compete l’autorizzazione di attività che hanno un forte impatto sull’ambiente, intervengano in maniera diretta tramite i loro tecnici».
Da tempo, il Comune di Falconara Marittima è impegnato a tutelare la popolazione dall’impatto derivante dalla presenza di frequenti fenomeni odorigeni e proprio in rappresentanza dei cittadini falconaresi, danneggiati dalle esalazioni, si costituirà parte civile nel procedimento per reati ambientali che il prossimo 18 gennaio sarà discusso in udienza preliminare davanti al gup di Ancona e che vede indagati vertici e tecnici della raffineria di Falconara. Lo ha deciso la Giunta comunale nella seduta del 19 dicembre scorso.
«Attraverso la costituzione di parte civile l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Signorini, intende tutelare la città, la popolazione, l’ambiente e il territorio comunale rispetto a eventuali responsabilità che dovessero essere accertate. La vicenda giudiziaria nasce infatti da un incidente avvenuto l’11 aprile 2018 nello stabilimento petrolifero falconarese, dal quale per giorni si sprigionarono forti esalazioni di idrocarburi provenienti dal serbatoio TK-61. Tali esalazioni condizionarono pesantemente la vita dei cittadini e generarono grande preoccupazione tra residenti e frequentatori del territorio. Con la delibera è stato confermato l’incarico legale all’avvocato Francesco De Minicis, che rappresenterà l’ente anche in questa vicenda giudiziaria».