FALCONARA MARITTIMA – «Il nostro lavoro insieme, per una Falconara migliore, non è terminato il 24 giugno, anzi, inizia adesso». Dopo la sconfitta per soli 57 voti al ballottaggio, Marco Luchetti scrive una lettera ai falconaresi, convinto che «questa esperienza abbia portato tanto. Sono sempre più convinto che dall’unione delle persone nascano anche delle novità. L’esperienza di Falconara potrebbe rappresentare la base di costruzione di un progetto politico che riesca, sulle questioni di fondo e sulle cose concrete, a ricreare quell’unità che diventa programma e progetto. Questo ripartire dalla ricostruzione della “comunità”, come abbiamo sempre detto, è una strada obbligata per Falconara e per i falconaresi».
Luchetti ha perso al ballottaggio solo per 57 voti contro Stefania Signorini. Lei ha ottenuto il 50,28% delle preferenze, sostenuta dalle liste civiche Uniti per Falconara, Falconara in Movimento, Ridisegnare Falconara e Direzione Domani, mentre Marco Luchetti (Pd e tre liste civiche Insieme X Falconara, Falconara Comunità, Nuovenergie X Falconara) nonostante l’apparentamento con Loris Calcina (CiC/FBC e SiAmo Falconara) e Massimo Marcelli Flori (Falconara a Sinistra), ha raggiunto il 49,72%. Mentre ieri pomeriggio, al Castello di Falconara Alta, c’è stato il passaggio del testimone tra il neo sindaco eletto Stefania Signorini e l’uscente Goffredo Brandoni, Luchetti ha deciso di inviare un messaggio ai cittadini.
«Le elezioni sono ormai alle spalle – commenta Luchetti – la campagna elettorale è finita. Cosa rimane, ora? Qualcuno potrebbe dire “poco”, ma io la penso molto diversamente. Credo che questa esperienza abbia portato tanto, tantissimo sia a me come candidato sindaco, sia al gruppo di persone che, con entusiasmo e dedizione, ha sostenuto la mia candidatura, ma soprattutto alla città di Falconara. Perché dico questo? Perché molti falconaresi hanno apprezzato i tre punti cardine che abbiamo proposto e sui quali non molleremo di un centimetro anche in futuro. Certo, argomenti come solidarietà, ambiente e sviluppo-lavoro sono condizioni di partenza imprescindibili, ma c’è anche di più. Innanzitutto i cittadini hanno capito di poter contare sulla buona politica. Il bel clima che si è creato presuppone, infatti, una grande fiducia nelle persone, che, quando vedono attuato un certo modo corretto e sano di fare politica, tornano a crederci e ad avvicinarcisi senza diffidenza.
Il secondo punto è altrettanto importante: c’è stata la consapevolezza del superamento degli steccati. Il ritorno al dialogo è stato uno degli elementi fondamentali su cui ho puntato molto in campagna elettorale, perché Falconara tornasse a sperare. Il dialogo, purtroppo, è stato un po’ dimenticato perché oggi prevale troppo il messaggio occasionale, lo spot. Ma è il dialogo, la capacità di confronto nella ricerca di sintesi più avanzate, che deve tornare al centro. Ecco perché credo che questa esperienza abbia portato tanto; perché ora si respira in modo crescente la voglia di mettere in campo progettualità e innovazione sociale e politica. Le persone possono infatti desiderare di essere legate da un denominatore comune, dalla costruzione di un noi fatto da qualità delle relazioni, inclusione, solidarietà, vivibilità, in una parola possono desiderare una comunità nuova e aperta. Noi ripartiremo da qui e siamo sicuri che, col tempo, sempre più falconaresi si avvicineranno a questi valori. Ci rivolgeremo a tutti, con particolare attenzione ai giovani, perché la loro energia possa essere servizio e motore della buona politica.
Ringrazio tutti coloro che hanno creduto in me, in noi. Quegli oltre cinque mila cittadini che hanno capito e condiviso i nostri valori e la nostra volontà di impegnarci senza remore per la città in cui viviamo, per la nostra città». Anche Loris Calcina ringrazia «tutti coloro che ci hanno sostenuto. Uno scarto di appena 57 voti non ci consentirà di dare il nostro apporto al governo della città. Continueremo ad impegnarci, come abbiamo sempre fatto, fuori e dentro le istituzioni».
«Ora è necessario anteporre ciò che unisce a ciò che divide – commenta Marcelli Flori – coltivare l’alternativa, basarla su fondamenta etiche e culturali solide, eludere le scorciatoie e proseguire il percorso, coinvolgendo, aggregando e studiando. In questi mesi, durante gli incontri e negli ultimi quindici giorni ho conosciuto persone sorprendenti, ho ascoltato parole umili e determinate, ho visto e imparato tanto da tanti, non è retorica, è la verità, è l’aspetto più bello e per tanti aspetti inaspettato.
Sarebbe stupido non tesaurizzare questo patrimonio, di culture, intelligenze e capacità, sarebbe sciocco non leggere dietro a quei volti una vera volontà di voler offrire un contributo disinteressato per migliorare le cose.
Facciamo decantare l’amarezza, togliamoci di dosso le scorie di questa bruttissima campagna elettorale, acquisiamo al bagaglio culturale di ognuno di noi cose belle e cose brutte e ripartiamo, con la stessa umiltà e determinazione di questi giorni, dobbiamo essere pronti: estote parati. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a quel sogno che è stato “Falconara a sinistra”, a chi ci ha pensato, a chi l’ha perseguito con cocciutaggine e determinazione, il risultato non riuscirà nel cancellare il piacere e l’orgoglio di aver conosciuto, frequentato e apprezzato persone speciali, che mi hanno arricchito davvero e che continueranno ad arricchirmi, perché sia chiara una cosa, ai signorini come ai salvini, le elezioni per noi restano un mezzo e non un fine».