FALCONARA MARITTIMA – I lavoratori del Bignamini – Fondazione Don Gnocchi delle Marche hanno dichiarato lo stato di agitazione dopo la decisione assunta dalla direzione di «modificare, unilateralmente, gli orari di lavoro del personale delle Marche, introducendo matrici di turni non condivise dai lavoratori», denunciano Alberto Beltrani (Fp Cgil) e Alessandro Mancinelli (Cisl Fp).
Le assemblee svolte l’8 gennaio presso il centro di Falconara Marittima hanno infatti «evidenziato le molteplici problematiche emerse con la nuova turnazione introdotta dall’1 gennaio 2020, ribadendo non solo le questioni che erano già state segnalate alla direzione locale e a quella Generale di Milano, ma sottolineando anche alcune ulteriori difficoltà: eccessiva onerosità dei carichi di lavoro; necessità di un congruo orario specifico per lo svolgimento di attività di programmazione, sistemazione delle cartelle/schede dei pazienti, calling telefonico verso gli utenti ambulatoriali e di formazione; esigenza di forme di flessibilità per conciliare i tempi di vita e lavoro, con particolare attenzione alle necessità di cura dei propri familiari e all’utilizzo di mezzi di trasporto pubblici; durata della pausa pranzo».
A queste problematiche si sono aggiunte altre osservazioni. «Innanzitutto – spiegano Beltrani (Fp Cgil) e Mancinelli (Cisl Fp) – l’inopportunità di cambiare la turnazione a metà dell’anno scolastico per i professionisti operanti con i minori. Questo cambiamento infatti ha generato anche gravi disagi per gli utenti e le loro famiglie, in quanto i piani di intervento terapeutico sono concordati a settembre con le scuole, con le associazioni che curano il trasporto e con le famiglie per l’intero anno scolastico».
Tra i problemi emersi, anche la «difficile applicabilità di matrici orarie identiche applicate a servizi che richiedono organizzazioni diverse, come l’attività per l’età evolutiva (trattamento dei bambini) e l’attività per l’età adulta; la difficile applicabilità dei turni di lavoro assegnati al personale che svolge attività domiciliare; la necessità di chiarire e separare formalmente all’interno dei modelli di turni orari introdotti per i turnisti i tempi dedicati alla vestizione e quelli destinati alla pausa obbligatoria».
Le organizzazioni sindacali e i lavoratori avevano chiesto di sospendere l’entrata in vigore dei nuovi turni per consentire un compiuto confronto sindacale, ma la «direzione ha deciso unilateralmente di procedere con l’applicazione dei nuovi modelli di orario dal primo gennaio 2020. Per questo motivo, giudicata questa decisione improvvida e inopportuna, lavoratori e organizzazioni sindacali, hanno deciso di indire lo stato di agitazione in attesa del prossimo incontro programmato per il 24 gennaio, auspicando che in tale sede possano trovare accoglimento le legittime richieste dei lavoratori, finalizzate anche al mantenimento di un buon servizio per i pazienti».