FALCONARA MARITTIMA – Un’equipe medica di emergenza, composta da pneumologo, otorino, cardiologo e altri medici specialisti, presso l’Asur di via Rosselli, in caso di incidenti o esalalazioni. È una delle proposte prioritarie di governo di Loris Calcina, candidato sindaco per le liste civiche Cic/FBC e SiAmo Falconara.
«A fronte di situazioni rischiose per la salute dei cittadini, che sempre più frequentemente si verificano nel nostro territorio a causa della presenza di industrie insalubri, – spiega Calcina – la popolazione ha necessità di essere assistita da un punto di vista sanitario. Una delle mie proposte è stipulare una convenzione con l’Asur affinché, in presenza di eventi come quelli appena trascorsi, la cittadinanza possa contare, per tutta la durata dell’emergenza, sull’assistenza di una equipe medica di emergenza e sull’operatività straordinaria della sala prelievi sanguigni e delle urine, presso la struttura falconarese dell’Asur di via Rosselli. A questa struttura i cittadini potranno rivolgersi gratuitamente per i controlli d’emergenza non acuti, in caso di malesseri dovuti alla situazione d’emergenza ambientale».
Per sostenere i costi di questa equipe medica di emergenza, «saranno coinvolte le aziende insalubri presenti sul territorio, le quali dovranno alimentare un fondo apposito, i cui costi saranno quantificati dall’Asur. Qualora le aziende insalubri non intendessero finanziare il fondo, il Comune concorrerà con fondi propri o chiedendo fondi straordinari alla sanità regionale in virtù del fatto che Falconara rientra tra i comuni della zona AERCA (Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale)».
Calcina è giunto a questa proposta, dopo aver posto una grande attenzione agli «eventi rischiosi e alle situazioni sanitarie conseguenti, che si sono verificati in questi anni. Dal 2015 ad oggi abbiamo assistito a tre incidenti con diffusione di esalazioni: 17 luglio 2015 incendio alla ditta Casali; 28 agosto 2016 esalazioni apparentemente causate dall’operazione di scarico di una petroliera; 12 aprile 2018 serbatoio TK61 dell’Api. Su quest’ultimo evento, i tavoli tecnici riunitisi il 15, 16 e 17 aprile hanno quotidianamente constatato che “Ad oggi non sono stati segnalati fenomeni acuti di tipo sanitario” in quanto i cittadini non si sono rivolti alle strutture di pronto soccorso ospedaliere. Eppure noi sappiamo che decine e decine di falconaresi hanno accusato mal di testa, bruciori agli occhi, alla gola, e altri stati di malessere. Sappiamo anche che questo stato di malessere doveva essere certificato. E sappiamo pure che qualche concittadino si è rivolto al proprio medico curante. Ma nessuno sembra essersi recato al pronto soccorso. Mi chiedo: che cosa sarebbe accaduto se solo il 10% di coloro che hanno firmato l’esposto/denuncia si fosse recata al Pronto soccorso dell’Ospedale regionale? Sarebbe stato il caos».
Il candidato sindaco crede che «la situazione richieda un salto di qualità da parte di un’Amministrazione comunale attenta perché ormai l’esperienza insegna che, oltre alle esalazioni croniche, presso le industrie insalubri che insistono sul territorio falconarese e al suo confine, si possono verificare incidenti con diffusione massiccia di esalazioni potenzialmente nocive per la salute. Se, purtroppo, dobbiamo ancora convivere con questi rischi sanitari, dobbiamo anche pensare a come garantire una assistenza medica straordinaria ai cittadini e a come poterne misurare gli effetti immediati sulla salute nel momento in cui una nuova diffusione di esalazioni si verifica».