FALCONARA – Continua a lasciare strascichi la vicenda del trasporto pubblico scolastico, ancora assente nel territorio falconarese dopo l’inadempienza della società Tundo, che non è riuscita a mettere a disposizione mezzi per accompagnare gli studenti nelle scuole. Come a Falconara, anche in altri Comuni marchigiani. A queste latitudini, però, la discussione resta particolarmente accesa. E la giornata di oggi è stata contrassegnata da ripetuti botta e risposta tra la Giunta e parte dell’opposizione, Partito Democratico e i gruppi Cic, Fbc e Saf.
I dem Luciani e Luchetti: «È accaduto quanto preannunciato»
I primi ad intervenire sono stati i consiglieri comunali del Pd Laura Luciani e Marco Luchetti con una nota firmata da entrambi: «Avevamo già segnalato nella Commissione consiliare sul trasporto scolastico (2 settembre), le nostre perplessità dovute alle gravi carenze della società Tundo. Abbiamo fatto presente che c’erano state due interrogazioni da parte del Pd regionale sulla questione e i numerosi e continui articoli di giornale sui gravi inadempimenti della Tundo nei confronti dei propri dipendenti. Abbiamo anche chiesto se il Comune fosse già pronto a sostituirsi alla società nei pagamenti degli stipendi ai dipendenti, come avvenuto in passato in una situazione simile, esperienza che avrebbe dovuto insegnare qualcosa, ma nulla è stato fatto».
Dunque guardando ad altri territori, hanno attaccato: «Altri Comuni si sono svincolati già da tempo da questo contratto, altri si sono preparati ad eventuali piani B, ricorrendo ad altre società o alla Conero Bus che come azienda partecipata, avrebbe potuto sostituire la Tundo. Su questa possibilità fatta presente anche in Consiglio comunale non abbiamo avuto risposta alcuna. Ci chiediamo come sia possibile tanta leggerezza su una questione che ha creato disagi enormi a tantissime famiglie. Ricordiamo che Falconara ha ben sette pulmini per il trasporto, immaginiamo l’enorme incertezza nella mattinata di ieri, primo giorno di scuola. Una inefficienza che dimostra l’incapacità di questa amministrazione a gestire qualsiasi situazione concreta che vada oltre la mera superficialità. Lo dimostra l’unico “Piano B” che Il nostro Comune è stato in grado di prevedere: le auto dei genitori».
Il civico Calcina: «Si sta tentando di coprire il danno subito dalle famiglie»
Poco dopo è arrivato il comunicato del capogruppo di Cic, Fbc e Saf Loris Calcina, che ha puntato il dito contro i due enti, Regione e Comune di Falconara: «Facile agire per vie legali per Regione Marche e il sindaco di Falconara. Con la chiassosa iniziativa si tenta di coprire il danno ed il disagio subito dalle famiglie – ha scritto in un comunicato -. Il danno lo ha fatto la ditta Tundo che ha vinto l’appalto ma esistono dei controllori che, per tempo, potevano porre rimedio ad un caos annunciato. Annunciato perché da diverse settimane, la ditta in questione ha “un’aspra vertenza con gli autisti per via degli stipendi non pagati”, come ha riportato molta stampa. Ma se di questa situazione che qualifica negativamente la ditta stessa (ed era prevedibilissimo che ci sarebbero state ripercussioni sulla qualità e la fornitura del servizio) ne era al corrente la stampa, possibile che non ne fosse al corrente la Regione Marche? Possibile che l’assessorato responsabile in Regione, almeno una settimana prima dell’inizio dell’anno scolastico, non abbia sentito la responsabilità di alzare il telefono per parlare con le organizzazioni sindacali che gestiscono quella vertenza e capire le tempistiche della vertenza? Ci sarebbe stato il tempo per adottare un servizio in emergenza poiché con quel tipo di vertenza in essere non si può arrivare alla vigilia dell’inizio dell’anno scolastico fidandosi solo delle rassicurazioni della ditta appaltatrice. Il servizio di scuolabus coinvolge bambini e famiglie».
Poi la stoccata al sindaco: «Non può stare con le mani in mano perché “intanto ci pensa la Regione che ha gestito tutto l’appalto”, perché se la Regione non ci pensa (come è avvenuto) le ripercussioni le pagano gli alunni e le famiglie di Falconara. Se ci fossimo stati noi ad amministrare, visti i precedenti della ditta appaltatrice rilevabili da tutti i quotidiani nazionali nonché dalle delibere di Giunta di diversi Comuni italiani, avremmo monitorato autonomamente la situazione e richiamato la Regione ad intervenire una settimana prima. Un Comune, un sindaco, lo deve fare anche se non è tenuto a farlo».
La Giunta: «Critiche pretestuose»
«Il Comune di Falconara non poteva riorganizzare il servizio scuolabus prima dell’inizio dell’anno scolastico, perché ha bisogno di ben sette mezzi e la convenzione non si può improvvisare – hanno replicato dal Castello nel tardo pomeriggio -. Per giunta Falconara ha saputo dell’indisponibilità dei pulmini della Tundo solo alle 19.31 del 14 settembre, quando le aziende di traporto erano già chiuse e quindi era impossibile percorrere strade alternative. I Comuni marchigiani che si sono riorganizzati in tempo hanno potuto contare su un preavviso più ampio: realtà come Ascoli Piceno, Loreto e Montemarciano sono state informate nei giorni precedenti che la Tundo non avrebbe garantito il servizio nei loro territori. Altri Comuni avevano bisogno soltanto di uno o due pulmini, un numero dunque più semplice da reperire. Parliamo di un servizio aggiudicato dalla Regione Marche per oltre 20 Comuni marchigiani, sulla base di un bando europeo, che l’amministrazione comunale di Falconara era obbligata ad accettare».
Il Comune ha provato a respingere al mittente le critiche ricevute, definendole «pretestuose». Secondo la Giunta, è «facile parlare per l’opposizione: evidentemente ignora, perché impreparata o perché le fa comodo, che in presenza di un contratto in essere per il trasporto scolastico imposto dalla Regione, il Comune di Falconara non può stringere un accordo per il medesimo servizio con un secondo soggetto – hanno aggiunto -. Secondo Calcina avremmo dovuto contattare un’altra azienda sulla base di informazioni indirette acquisite dai sindacati. Dimentica che le criticità evidenziate dai sindacati stessi non hanno impedito prima al Tar, poi al Consiglio di Stato, di confermare alla Tundo l’affidamento del trasporto scolastico in 33 Comuni marchigiani. Soprattutto secondo l’opposizione il Comune avrebbe trovato facilmente una ditta che reperisse la bellezza di sette mezzi e il relativo personale (e quindi sostenuto spese) solo perché c’era la possibilità che il vincitore del bando fosse inadempiente. Facciamo presente all’opposizione che le aziende contattate dal Comune di Falconara per coprire il servizio dovranno acquistare nuovi mezzi: non ne hanno a sufficienza, anche perché stanno facendo fronte alle richieste di tanti enti lasciati a piedi».
Nel frattempo si dovrà lavorare con una certa urgenza per cercare di individuare un’azienda che possa colmare adeguatamente il vuoto generato dalle inadempienze della Tundo: ci sono ancora, soltanto a Falconara, 300 studenti costretti a raggiungere le scuole con i mezzi dei genitori. Con una serie di problematiche infinite per le famiglie.