FALCONARA- Su quanto accaduto nella notte tra il 4 e il 5 gennaio 2018, Ondaverde Onlus e il Comitato Mal’Aria hanno inviato una nota al Prefetto. Non si arrendono e vogliono vederci chiaro i comitati cittadini sulle esalazioni che la scorsa settimana hanno costretto gli abitanti di alcune zone di Falconara a tenere le finestre chiuse. Ondaverde Onlus e il Comitato Mal’Aria analizzano i dati sulla qualità dell’aria rilevati dall’Arpam e chiedono che vengano abbassati sia i limiti di emissione imposti alle industrie del territorio, sia i limiti di qualità dell’aria ambiente in cui vivono i cittadini.
«I dati confermano quanto denunciato dai cittadini, ovvero esalazioni avvertite in via Italia, Sardegna, Solferino, Galilei, via della Repubblica e Falconara Alta, tra le 23 del 4 gennaio e l’1 del 5 gennaio. Concentrazioni nei limiti di legge, ma dover chiudere le finestre o rientrare in casa il prima possibile per evitare bruciori al naso o in gola significa che quei limiti non sono adeguati a convivere con 3 industrie insalubri sull’uscio di casa- affermano-. La centralina di rilevamento di Falconara Alta mostra che in quella fascia oraria si è innalzata la concentrazione degli idrocarburi non metanici, confermando la descrizione dell’olezzo fatta dai cittadini come un “misto di idrocarburi o benzina”.
L’olfatto dei cittadini ha percepito chiaramente l’aumento degli NMHC (Idrocarburi Non Metanici) che si sono impennati dal valore di 239 µg/mc a quello di 266 µg/mc tra le ore 22 del 4 gennaio e le 1 del 5 gennaio. Contemporaneamente è stato monitorato un aumento della concentrazione nell’aria del benzene, dal valore di 1,2 µg/mc a quello di 3,8 µg/mc tra le 23 del 4 gennaio e le 1 del 5 gennaio. Anche la descrizione dell’esalazione “come zolfo … acre … simile a uova marce” trova un riscontro nell’innalzamento da 5 a 7 µg/mc dell’SO2 (biossido di zolfo) nello stesso arco temporale.
Purtroppo la centralina di rilevamento di Falconara Alta non è dotata del campionatore di H2S (idrogeno solforato) che avrebbe potuto dare un dato molto importante, solitamente associato alla presenza dell’SO2, e confermare o meno la descrizione dell’olezzo come “uovo marcio”. Questa dotazione è indispensabile e ne faremo immediatamente richiesta. Deve essere anche richiesto che la valutazione quantitativa e qualitativa dei valori degli idrocarburi non metanici entri a far parte degli inquinanti permanenti e deleteri per la salute che caratterizzano Falconara M. Attualmente, per legge, essi sono considerati solo in relazione alla presenza di elevati valori di Ozono (quindi in estate, con il forte irraggiamento solare), ma la situazione a Falconara è che essi sono quasi costantemente al di sopra del valore limite di 200 µg/mc!».
I comitati cittadini riflettono anche sulla fermata della raffineria Api per le operazioni di manutenzione. La torcia molto alta è stata fotografata da numerosi cittadini. «La contiguità degli impianti alla città determina continuamente la ripercussione sui cittadini di ogni minimo inconveniente tecnico alla raffinazione che comporti emissioni di sostanze inquinanti. Figurarsi durante i periodi delle fermate in cui le emissioni sono maggiori e preventivate. Pertanto la nostra battaglia immediata deve indurre ad una revisione verso il basso sia dei limiti di emissione imposti alla raffineria API,alla Bufarini Srl e alla Casali SpA, sia all’abbassamento dei limiti che riguardano la qualità dell’aria ambiente in cui vivono i cittadini, il tutto accompagnato da serie sanzioni in caso di mancato rispetto».