FALCONARA MARITTIMA – Dopo 28 anni di incuria e di abbandono, l’ex Montedison potrà rinascere. Nell’ultima seduta del consiglio comunale è stata approvata la variante per la riqualificazione della vecchia industria chimica, un sito produttivo contaminato di oltre 12 ettari inserito in un’area da riprogettare di 30 ettari complessivi. Tra le destinazioni, strutture sportive all’aperto, insediamenti di tipo collettivo e residenze. Proprio sulle nuove residenze arriva un’importante novità. «Oltre alla loro delocalizzazione per allontanarle dall’area contaminata – spiega l’assessore all’Urbanistica Clemente Rossi – la Giunta ne ha proposto la riduzione del 50% rispetto a ciò che prevedeva e prevede il vigente Piano Regolatore, approvato definitivamente nel 2003. La variante rappresenta un atto di capitale importanza che può dare l’avvio a un progetto in grado di restituire ai cittadini un tratto importante del territorio, denso di storia, di ricordi e di cultura, finalmente bonificato e suscettibile di creare ricchezza, occasioni di socialità e di lavoro per la gente di Falconara, di Montemarciano e dei territori circostanti».
La variante non ha modificato le destinazioni d’uso, «ma queste sono state aggiornate per renderle coerenti con leggi e norme nazionali, regionali e sub regionali, tenendo anche presenti alcune imponenti infrastrutture successive al Prg», come il nuovo casello autostradale di Montemarciano, il prevedibile ampliamento di via Poiole, l’imminente avvio del bypass. Con la variante si rende possibile la presentazione di un progetto attuativo concreto per il territorio comunale, «dopo 28 anni di incuria e di abbandono, unendo bonifica e nuove realizzazioni turistiche, culturali e commerciali». Le strutture esistenti saranno valorizzate come testimonianza della produzione e della vita di un tempo, secondo le indicazioni della Sovrintendenza. Verranno tra l’altro costruite due rotatorie, come da indirizzo di Anas, per fluidificare il traffico.
«Alle critiche l’amministrazione risponde con i fatti, l’impegno e la collaborazione con tutti gli enti preposti – commenta Rossi – un ringraziamento sincero va a tutti i tecnici, interni ed esterni». Poi una serie considerazioni politiche: «Alle forze che hanno votato contro diciamo che non ha senso dire no perché il “terreno è inquinato” quando il primo passo, obbligatorio, è proprio la bonifica. Parimente non ha senso fare i paladini della sicurezza e non capire che togliere dal degrado quella zona significa evitare che le vecchie costruzioni restino ricettacolo di situazioni illecite e condizioni igieniche precarie. Come non ha senso parlare di “colata di cemento” quando è ben fissato il rispetto delle volumetrie esistenti. E, infine, non ha senso profetizzare il disastro per le imprese economiche quando le stesse potrebbero lavorare, partecipare alla realizzazione del complesso, rinnovarsi, accedere a canoni agevolati, avere un gran numero di visitatori e maggiore potenziale clientela».
Un commento a parte per Rossi merita il Pd falconarese, «pronto a votare sì alla variante, forse per ingraziarsi il favore del pubblico o non contrastare i piani alti del partito e poi fuggire dalle responsabilità quando deve esprimersi sul bypass. Ancora una volta si rende ben evidente l’alleanza innaturale e del tutto strumentale tra il Pd e la lista Cittadini in Comune di Loris Calcina. Sul progetto Montedison votano in maniera diametralmente opposta, mentre sulla mozione per contrastare il bypass ferroviario tornano assieme, non partecipando addirittura al voto. In campagna elettorale il candidato sindaco Marco Lucchetti non ha detto nulla sulla variante ex Montedison, salvo sedersi furbescamente con la nostra maggioranza nel momento delle decisioni. Il sindaco Signorini ci ha sempre messo la faccia in tempi non sospetti. Anche questo ha contribuito al successo elettorale. Vedremo nel futuro che cosa accadrà. I cittadini sapranno valutare».