FALCONARA MARITTIMA – Un post di poche righe, quello pubblicato sabato scorso su Facebook a Gabriele Giaccaglia, che si è offerto volontariamente per aiutare le famiglie rimaste al freddo a causa dell’alluvione dei giorni scorsi, che ha provocato danni e paura a Castelferretti, ad Ancona, all’Aspio e nelle varie frazioni.
«Mi rendo conto che a causa di questo evento atmosferico imprevisto potrebbero essersi rotte diverse caldaie – si legge nel post che ha rimbalzato per tutta la provincia – Metto a disposizione due caldaie e il mio lavoro per l’istallazione (tutto totalmente gratuito) per chiunque avesse bisogno e non può permetterselo».
«Ovviamente farò un sopralluogo per stabilire se la rottura è dovuta all’alluvione o meno – continua –Contattare se davvero interessati 0719190651 (il mio ufficio) o 3387351571 (il mio numero)». Giaccaglia, che si occupa di fornire assistenza tecnica per le caldaie, ha una moglie e due figli (di 16 e 21 anni) e vive in affitto dopo che la sua casa di Falconara Marittima è stata dichiarata inagibile a causa di un crollo di un muro confinante, il 29 settembre dello scorso anno: «So cosa significa attraversare delle difficoltà e nel mio piccolo – dice – vorrei poter fare qualcosa per chi ha bisogno. Non voglio pubblicità». È restio, l’uomo, nel parlare con noi giornalisti, ma alla fine fa uno sforzo e ci riusciamo. Il suo posto, sui social, ha fatto registrare oltre 300 like e commenti di apprezzamento.
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Signor Giaccaglia, perché ha fatto quel post?
«Guardi, sono sincero, non credevo di suscitare tutto questo clamore. Non lo faccio per pubblicità, ma perché sono una persona altruista a cui piace aiutare la gente. Queste sono calamità naturali a seguito delle quali chiunque, nel proprio piccolo, dovrebbe fare un gesto, qualsiasi cosa per cercare di aiutare. E poi ho attraversato delle grosse difficoltà da un anno a questa parte».
Cioè?
«Dal 29 settembre 2023, a seguito di un crollo di un muro tra via Bordoni e via Canonico, non vivo più dentro casa mia. Siamo in affitto, dopo aver vissuto un’odissea. In pochi ci hanno aiutato, le istituzioni ci hanno abbandonato. Abbiamo fatto esposti su esposti, ma niente. Neppure il Sindaco ci ha mai fornito risposte concrete. Così come la polizia locale».
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Insomma, mette a disposizione due caldaie e il suo lavoro per solidarietà…
«Sì, a livello umano. I pompieri mi hanno detto di dover lasciare casa e in un minuto ero fuori dalla mia abitazione. Allo stesso modo, chi ha vissuto sulla propria pelle la furia dell’alluvione, si ritrova a non sapere dove sbattere la testa. Le persone disposte a darti una mano sono davvero poche, l’ho provato sulla mia pelle. Ma quelle poche ti aprono il cuore».