ANCONA – «Il rispetto non si ottiene con la violenza, ma aiutando le persone che hanno bisogno». È questo il messaggio del Comandante Alfa ai ragazzi dell’Istituto Comprensivo Cambi Serrani di Falconara Marittima in occasione della decima edizione del Festival della Complessità organizzato dal Ceis, Centro Informazione Educazione allo Sviluppo onlus, al quale la scuola ha deciso di aderire. Grande la partecipazione degli studenti all’iniziativa, svoltasi il 31 maggio nell’Aula Magna dell’istituto, che ha visto la presenza della dirigente dell’istituto nonché sindaca del Comune di Falconara, Stefania Signorini, del comandante dei carabinieri della Tenenza di Falconara, Michele Ognissanti, del rappresentante dell’ufficio scolastico regionale, Massimo Iavarone, del presidente del Consiglio Regionale, Antonio Mastrovincenzo, dello psichiatra Ubaldo Sagripanti dell’Asur 8 di Civitanova Marche, del primario della neuropsichiatria del Salesi, Michele Severini, della psicoterapeuta, Francesca Rosati e della docente Carla Carloni. Obiettivo dell’evento, affrontare le più importanti problematiche adolescenziali come il bullismo e l’iperconnessione.
Ospite di punta della giornata il Comandante Alfa, tra i fondatori del Gis, il Gruppo di Intervento Speciale dell’Arma dei carabinieri che si occupa di terrorismo, liberazione di ostaggi e dirottamenti aerei. Il militare dell’Arma oggi in congedo, è intervenuto per affrontare con gli studenti il tema della legalità ma anche per raccontare loro una vita vissuta all’ombra e nel perenne rischio della sua stessa vita per garantire la sicurezza del popolo italiano.
Nella sua tuta che è quasi una seconda pelle e con il volto coperto dal mefisto nero, il Comandante Alfa ha incoraggiato gli studenti: «Non esistono obiettivi irraggiungibili, non si deve mollare alle prime difficoltà, ma anzi occorre essere più forti e più decisi di prima perché solo con la tenacia si possono raggiungere le proprie mete». Affrontando il tema del bullismo, una piaga che colpisce un numero sempre crescente di ragazzi nelle scuole, ha spiegato che è una violenza e che «il rispetto si guadagna aiutando le persone che hanno bisogno» non con la prevaricazione. Un fenomeno che il Comandante Alfa conosce molto da vicino, dal momento che anche lui da ragazzo lo ha subito. «Il bullismo è vigliaccheria» ha sottolineato spiegando che i ragazzi che lo attuano «hanno bisogno del gruppo, da soli non sarebbero capaci di fare violenza». Per sconfiggerlo, spiega, occorre «fare squadra», genitori, insegnanti e istituzioni, «tutti insieme – ha detto – riusciremo a debellare anche questo problema». Il Comandante ha spiegato ai ragazzi anche l’importanza di avere coraggio, di denunciare chi li prevarica, «non bisogna avere paura, ma aiutarsi a vicenda» perché «il coraggio è quello di vincere la paura».
Alla base dei problemi adolescenziali, ha individuato la noia e la mancanza di dialogo, sia con la famiglia che con gli amici, causata anche dall’uso eccessivo dei telefonini; per questo sta lavorando per realizzare a Castelnuovo di Porto, nella zona a nord di Roma, un centro di addestramento, costituito da una pista per l’educazione stradale e una di sterrato, il tiro con l’arco e alcuni poligoni, in linea con quella che era una volta la “leva” dove potranno partecipare ragazzi dai 14 anni in su. Un modo per dare ai ragazzi “adrenalina” in un contesto sicuro e controllato. Una formazione che potrà fungere anche da apri pista per gli adolescenti desiderosi o interessati ad entrare nelle forze armate.
Nato a Castelvetrano, patria del boss della Mafia Matteo Messina Denaro, e figlio di un muratore, il militare dell’Arma ha raccontato ai ragazzi che da ragazzino aveva amici figli di mafiosi e che fu tentato dalla “vita facile” che avrebbe potuto avere scegliendo la malavita. Ma dopo aver visto in faccia cosa può fare il bullismo e dopo aver assistito alle minacce di un mafioso a suo padre, la decisione di entrare nell’Arma dei carabinieri.
Ma è nel 1977 che arriva la grande svolta nella sua vita: chiamato dal suo colonnello riceve la proposta di entrare a far parte, insieme ad altri altri quattro compagni, di un nuovo reparto di élite: il Gruppo di Intervento Speciale dell’Arma dei Carabinieri.
Il reparto, circondato dalla più assoluta segretezza, è diventato negli anni il fiore all’occhiello dell’Arma dei Carabinieri per i successi ottenuti nelle missioni ad alto rischio sia in Italia che all’estero, contro il terrorismo, nella liberazioni di ostaggi e la cattura di pericolosi criminali. Operazioni che sono valse al gruppo attestazioni di riconoscimento in ambito internazionale. «Una vita straordinaria» ammette, anche se vissuta all’ombra, che lo ha portato ad essere sul campo di operazioni complesse avvenute sul teatro medio-orientale e nelle più delicate e rischiose missioni degli ultimi decenni di storia italiana. Divenuto istruttore del GIS è in prima linea nella promozione della legalità specie tra i più giovani, in un’età in cui possono essere facilmente preda di comportamenti illegali o condotte devianti. Oggi il Comandante Alfa scrive libri il cui incasso è devoluto in beneficenza agli orfani dell’Arma dei carabinieri, all’Ospedale pediatrico di Castelvetrano e a quello dei prematuri di Cosenza.