Ancona-Osimo

Falconara, mensa scolastica: scatta il nuovo contratto. Meno sprechi e cibo bio

La sindaca Stefania Signorini: «Dell’offerta ho apprezzato anche l’attenzione all’educazione alimentare. Tariffe bloccate da sei anni»

Immagine di repertorio

FALCONARA – Sulle tavole della refezione scolastica di Falconara arrivano frutta, verdura, pasta e carne bovina biologiche al 100 per cento e, se i bambini dimostreranno di non gradire alcune pietanze, le ricette saranno modificate per rendere più appetibili anche gli ingredienti più ‘antipatici’. Sono alcune delle innovazioni previste dal nuovo contratto per il servizio mensa, sulla base dell’aggiudicazione formalizzata il 23 marzo scorso e in vigore da domani primo aprile. L’appalto, attraverso la gara indetta dal Comune, è stato affidato alla Cimas, che gestisce il servizio dall’autunno 2019.

«Durante l’anno scolastico – sottolinea la sindaca Stefania Signorini, con delega alla Scuola – saranno organizzati cinque cicli di lezioni di educazione alimentare, per far capire ai bambini l’importanza di mangiare prodotti freschi, di preservare la natura per garantire la qualità dei cibi che finiscono nelle nostre tavole, per sensibilizzare contro lo spreco alimentare. Anche quest’anno, come accade dal 2016, non abbiamo aumentato le tariffe e manteniamo a carico del Comune parte del costo che altrimenti ricadrebbe sulle famiglie: tutti stiamo vivendo un periodo di forte difficoltà, dovuto alla crisi sanitaria e all’aumento dei costi. Ringrazio la Commissione Mensa e il presidente perché anche grazie al loro apporto siamo riusciti a raggiungere livelli di elevata qualità del servizio».

La società pesarese ha puntato molto su alimenti bio, garantendo il 100 per cento degli ingredienti di provenienza biologica (una quantità ben al di sopra di quanto richiesto dai criteri minimi ambientali) per tutti gli alimenti in paniere: frutta, verdura, ortaggi, legumi, cereali, pasta di semola di grano duro, riso, carne di manzo e vitellone, pelati, polpa e passata di pomodoro e olio evo. A garantire la qualità degli alimenti anche la scelta di preferire la filiera corta o a chilometro zero (come per le carni di suino, coniglio, bovino, pollo e tacchino) e di dare la priorità alla stagionalità.

Del tutto innovativo uno dei sistemi per ridurre gli sprechi, che si basa sull’analisi degli scarti, ossia quegli alimenti che restano nel piatto. Per valutare il gradimento del menù sono previsti anche questionari via web o cartacei. In caso di pietanze poco gradite Cimas cambierà ricette, come accaduto in altre scuole per esempio con il merluzzo in umido: i bambini hanno cominciato ad apprezzarlo quando è stato proposto sotto forma di polpettine. Sono state confermate le altre misure per ridurre e recuperare le eccedenze alimentari, innanzitutto attraverso un software per gestire in maniera ottimale le ordinazioni di materie prime. Nonostante questi interventi può capitare che i bambini non mangino tutto quello che viene loro proposto. Le derrate integre non distribuite, nel caso di cibi cucinati o comunque a brevissima scadenza, vengono destinate alla Tenda di Abramo, mentre gli scarti vengono consegnati al canile, gestito dall’associazione Anita.