FALCONARA MARITTIMA – Oltre 3 milioni di euro del Ministero dell’Ambiente sono fermi da 13 anni per le bonifiche dell’area Sin (Sito di interesse nazionale) di Falconara. Il sindaco Stefania Signorini ha così organizzato un incontro con i tecnici di Regione e Arpam per sbloccare la situazione: nonostante i fondi siano già disponibili, i progetti di risanamento si sono impantanati in un dedalo di intoppi burocratici.
Le bonifiche, che interessano tra le altre l’area di via Monti e Tognetti, permetterebbero infatti di risanare il territorio e restituire alla città importanti spazi pubblici, come l’area Antonelli di Villanova, chiusa dal 2016 per l’inquinamento di suolo e sottosuolo.
Ieri pomeriggio (12 settembre), il primo cittadino falconarese insieme all’assessore all’Ambiente Valentina Barchiesi ha incontrato il direttore generale di Arpa Marche Giancarlo Marchetti e per la prossima settimana è previsto un incontro con lo stesso Marchetti, i tecnici di Arpam che si occupano di bonifiche e i tecnici della Regione Marche. «È il momento che gli enti competenti escano dall’immobilismo e utilizzino i fondi già stanziati per bonificare il nostro territorio, che attende da troppo tempo – dice il sindaco Stefania Signorini – nel nuovo direttore di Arpam Giancarlo Marchetti ho trovato un atteggiamento positivo e mi auguro che questo possa essere il momento giusto per imprimere finalmente una svolta all’iter avviato nel 2010».
LE TAPPE DELLA VICENDA – Al 2010 risale l’Accordo di programma con il Ministero dell’Ambiente, la Regione Marche, l’Arpam, l’Ispra e il Comune di Falconara: il Governo già dal 2006 aveva messo a disposizione 3 milioni e 272mila euro per caratterizzare e bonificare le aree inquinate, quasi tutte pubbliche, compresi 1.200 ettari di area marina antistante gli stabilimenti industriali, l’area ex Antonelli e il Campo sportivo della parrocchia di Marina di Montemarciano. Con l’accordo è iniziata la fase operativa.
È seguita nel 2014, dopo ben quattro anni, la firma di una convenzione tra Regione e Arpam, con la quale si disciplinava l’attuazione di alcuni interventi e nell’ottobre 2015 è stata conclusa la caratterizzazione dell’area ex Antonelli. Nel 2016 il Comune ha chiesto ulteriori indagini e ad aprile dello stesso anno è stato predisposto il Piano di indagini integrative, che a giugno ha ottenuto il parere favorevole del Ministero, ma da allora tutto si è bloccato.
L’unico passo avanti compiuto verso la bonifica è stato un incontro a Roma convocato dal Ministero, a cui ha partecipato anche l’amministrazione comunale di Falconara. A questo incontro però non è seguito alcun passo concreto. «Va immediatamente trovata la strada per uscire da questa impasse, che si prolunga ormai da oltre tre anni», protesta il sindaco Signorini. Solo per l’area Antonelli sono stati messi a disposizione 700 mila euro: 200mila impiegati per la caratterizzazione, ma restano improduttivi gli altri 500 mila che dovrebbero servire per la bonifica.
“Fin dal nostro insediamento – aggiunge l’assessore all’Ambiente Valentina Barchiesi – abbiamo sollecitato gli enti competenti a procedere con la bonifica. Non è giusto che siano i cittadini e il territorio a pagare per l’inerzia degli enti sovraordinati”