FALCONARA – Si è svolto sabato al Centro culturale Piero Pergoli di piazza Mazzini il secondo forum pubblico sul progetto di variante per il riconoscimento del Centro Storico di Falconara Marittima, che ha come obiettivo il rilancio socioeconomico del centro urbano, la valorizzazione del patrimonio storico e architettonico, la rigenerazione del patrimonio edilizio, e la maggiore qualità allo spazio pubblico.
In una sala gremita, l’assessore Clemente Rossi ha ringraziato i progettisti incaricati e il gruppo interno dell’ufficio urbanistica per l’intenso lavoro svolto nell’arco degli ultimi sette mesi. Per tutto tale periodo è stata sottolineata l’intensa partecipazione dei singoli cittadini al laboratorio urbano installato alla sala ex Mercato coperto con incontri ravvicinati sui singoli problemi. Sono stati recepiti i suggerimenti provenienti da tutti anche da parte di operatori turistici, immobiliari, associazioni di categoria e culturali. Da segnalare l’apporto interessante della Proloco, dell’associazione Futura, di Legambiente, dell’associazione dei commercianti e di professionisti locali. Non solo. Concreti e produttivi anche gli interventi di Cgia e Cna, soprattutto sugli insediamenti produttivi e sui parcheggi.
Alla luce di tali suggerimenti l’area del centro città è stata ampliata alla zona della Chiesa di sant’Antonio, a quella della pineta fino a palazzo Bianchi, alla stazione ferroviaria e una serie di manufatti lungo via Flaminia così pure la zona di Piazza Gramsci e la Galleria/ parco Kennedy. L’obiettivo è il riconoscimento di questa parte della città come centro storico da tutelare, salvaguardare e rilanciare sul piano turistico economico e sociale.
«Siamo convinti – afferma l’assessore Rossi – che cogliendo questa occasione, con questo riconoscimento, si possano creare le premesse per incentivare il risanamento, la ristrutturazione degli isolati, il rinnovamento e l’insediamento di nuovi esercizi commerciali puntando sulla specializzazione e sulla qualità».
«Con il conseguimento dell’importante obiettivo di riconoscimento del centro storico – spiega la vicesindaco Stefania Signorini – avremo finalmente a disposizione innanzitutto uno strumento fondamentale per creare un centro commerciale naturale e avere la possibilità di accedere a bandi e contributi ad hoc. Non solo. Il riconoscimento del centro storico consentirà, in deroga alla legge sulle liberalizzazioni, di calmierare le licenze e poter ridisegnare l’offerta commerciale del centro. Infine sarà possibile incidere sul decoro e sugli arredi, anche privati, come ad esempio per le vetrine».
Nell’ambito di uno studio approfondito, la variante di riconoscimento del centro storico, secondo l’amministrazione Brandoni, «può favorire una razionalizzazione del piano parcheggi nel centro affinché siano meglio distribuiti e più funzionali migliorando la stessa viabilità. Decisivo è il progetto complessivo che punti al migliorare il decoro delle vie e delle piazze. A tal fine, importante è l’intendimento dell’Amministrazione di defiscalizzare i vari canoni relativi all’insediamento degli esercizi commerciali e l’abbattimento significativo, almeno il 50% degli oneri di urbanizzazione secondaria, unitamente all’obbligo di reinvestire tali oneri negli stessi isolati oggetto di ristrutturazione. Altrettanto importante è razionalizzare, semplificare le procedure amministrative per l’apertura di nuovi esercizi e mettere limite alla proliferazione di alcuni edifici non tipici della nostra tradizione. Tutto ciò sarà possibile attraverso la formulazione di un piano particolareggiato che prenda in esame le esigenze e le peculiarità di ogni isolato e dei suoi residenti. Un percorso che quindi non dovrà chiudersi ma che, alimentato dagli input dei cittadini del quartiere, proseguirà assieme al divenire del progetto».
Nel percorso partecipativo sono stati coinvolti oltre 200 soggetti tra persone fisiche e associazioni ed è stato fatto un censimento scrupoloso della situazione sociale, urbanistica ed economica del centro, con proposte valide per il futuro.