FALCONARA MARITTIMA – Con il nuovo regolamento di polizia urbana che, sta proseguendo il suo iter in Commissione consiliare Affari generali prima di approdare in Consiglio comunale per l’approvazione, le sanzioni passeranno da 300 a 500 euro per chi si prostituisce in strada e per i clienti.
Il regolamento, che va a sostituire quello in vigore risalente al 1951, «assolve così al suo compito di disciplinare situazioni ricorrenti. La prostituzione in aree pubbliche o aperte al pubblico è stata infatti censurata in passato con ordinanze temporanee, dato che nel regolamento precedente il fenomeno non era preso in considerazione (la “legge Merlin” è del 1958). Ora il contrasto alla prostituzione è disciplinato dall’articolo 21 della bozza di regolamento. Rispetto all’ordinanza anti-prostituzione del 2009 cambia l’importo della sanzione: si passa da 300 a 500 euro. Restano invece invariate le condotte censurate», spiega l’Amministrazione.
Il comma 1 vieta nel territorio del Comune di Falconara «l’esercizio della prostituzione in luogo pubblico o aperto al pubblico», compresi «la sosta o l’appostamento, l’adescamento di clienti e l’intrattenersi con essi». È vietato anche «contrattare o concordare prestazioni sessuali a pagamento» in luogo pubblico o aperto al pubblico, come riportato al comma 2 dello stesso articolo 21. Il comma 3 è rivolto principalmente ai soggetti che si prostituiscono in strada, perché vieta «di tenere comportamenti che manifestino inequivocabilmente l’intenzione di adescare o esercitare l’attività di meretricio o offendere la pubblica decenza». È invece rivolto espressamente ai clienti il comma successivo: «È fatto divieto ai conducenti di veicoli di consentire l’ingresso sugli stessi di uno o più soggetti come sopra descritto».
«Nonostante il fenomeno della prostituzione in strada si sia notevolmente ridimensionato, anche precedentemente all’emergenza sanitaria – dice il comandante della polizia locale di Falconara, Alberto Brunetti – e sia confinato esclusivamente in poche zone periferiche della città, l’amministrazione comunale ha ritenuto fondamentale la previsione di questo articolo nel nuovo Regolamento di Polizia urbana anche per evitare il riemergere di questo fenomeno che incide notevolmente sul decoro urbano».