FALCONARA- Delle 1.206 persone visitate in occasione dello screening gratuito dei nei, 237 sono state richiamate per effettuare controlli più approfonditi. Nessuno di loro era a conoscenza di avere un disturbo dermatologico. Dal 9 al 13 gennaio, nell’ambito del trentennale in ricordo del pallavolista falconarese Gianfranco Badiali, morto per un tumore della pelle, il G.A.S. (Gruppo Amici per lo Sport) ha organizzato le visite gratuite al Centro Pergoli con 34 medici dermatologi. Ieri (14 febbraio) presso gli Ospedali Riuniti, il Sindaco di Falconara Marittima Goffredo Brandoni, insieme ai componenti del GAS, ha premiato la Dottoressa Annamaria Offidani e la sua equipe medica.
DATI: In quattro giorni e mezzo sono state esaminate 1.206 persone su 1.339 prenotate (561 maschi e 645 femmine). La fascia di popolazione che si è dimostrata più sensibile alla prevenzione sui nevi è compresa fra i 40 ed i 60 anni, per un totale di 424 soggetti a prevalenza femminile (253 contro i 171 maschi). Oltre duecentocinquanta i giovani, ovvero fra i 20 ed i 40 anni, anche in questo caso a prevalenza femminile (152 donne e 104 uomini). Gli over 60 sono stati 230, mentre buona la presenza dei giovanissimi (142), di età inferiore ai 20 anni. Infine gli over 70 sono stati 154, con prevalenza maschile (91 contro 63 donne). A sottoporsi allo screening dei nevi non solo falconaresi: il 10% dei pazienti è arrivato dalle province di Pesaro e Macerata. La maggior parte delle persone visitate è risultata appartenere al fototipo 1-2, quindi di pelle chiara e/ con capelli chiari o rossi. Il campanello d’allarme è scattato per 237 persone delle 1.206 visitate: di queste un paio sono state immediatamente sottoposte ad intervento chirurgico, alle altre è stato consigliato il monitoraggio dermatologico.
«Nella nostra regione purtroppo il melanoma non è affatto un timore raro come si potrebbe essere portati a pensare. Nelle Marche ci sono infatti circa 800 nuovi casi ogni anno. È quindi fondamentale fare prevenzione e sensibilizzare i cittadini ad una corretta esposizione ai raggi solari» spiega la dott.ssa Annamaria Offidani. Delle 1.206 persone il 6% aveva dichiarato di aver riscontrato familiarità per melanoma da parenti di primo grado. Contando una media di 70 euro a paziente, lo screening ha permesso un risparmio di poco meno di 85.000 euro al Sistema Sanitario Nazionale.