FALCONARA MARITTIMA – È diventata un caso politico l’espulsione dalla giunta falconarese del vicesindaco Yasmin Al Diry. Il Pd chiede che il «sindaco riferisca in consiglio quanto è accaduto» e il M5S chiede «una seduta del consiglio comunale speciale e urgente».
«L’avevamo detto – denuncia il Partito democratico di Falconara – dietro le fotografie il nulla. Nonostante le facciate, questa amministrazione sta dimostrando quello che è. Qualche giorno fa abbiamo messo in evidenza la mancanza di idee per il futuro. La cacciata della vicesindaco è una ulteriore dimostrazione di inaffidabilità. Il sindaco ha sempre sottolineato la grande coesione dell’amministrazione: tutte bugie. I falconaresi dovrebbero aprire gli occhi, non possono cadere nel tranello delle menzogne. La vicenda Al Diry è emblematica: dai baci alla cacciata senza preavviso. È giusto che la cittadinanza sappia cosa è realmente accaduto. Mettere alla porta un assessore, che viene a sapere di essere fuori dalla Giunta dai giornali, è il massimo. Volano stracci; non è una bella cosa per la città. Il Partito democratico ritiene doveroso che il sindaco riferisca in consiglio quanto è accaduto».
Giovedì scorso il sindaco Stefania Signorini ha ritirato tutte le deleghe all’ormai ex vicesindaco Yasmin Al Diry: Politiche sociali, Scuola, Commercio e Pari opportunità.
Le ragioni della decisione sarebbero la «poca attitudine a collaborare con il resto della squadra, un atteggiamento sempre più autoritario e poco propenso al dialogo e il fatto che nelle ultime settimane si sia sottratta al confronto con il sindaco e con gli altri assessori, non partecipando alle sedute di giunta e di vonsiglio comunale».
Al Diry aveva replicato denunciando il fatto di aver «appreso con rammarico la notizia solo dai giornali» e che il «comunicato scritto dal sindaco è in gran parte falso e travisa la realtà dei fatti».
In particola Al Diry aveva sottolineato che, a inizio novembre, aveva «voluto contrastare quello che per me è risultato un vero e proprio sopruso esercitato direttamente dalla Sindaca in maniera arbitraria, la quale abusando della propria autorità ha voluto forzatamente imporre la propria volontà a danno dei diritti dei più deboli».
Non è tardata la nuova replica dell’amministrazione che ha chiarito: «Non c’è stato alcun abuso di potere da parte del sindaco nei confronti di Yasmin Al Diry: tutte le decisioni vengono prese collegialmente dai consiglieri e dagli assessori. La decisione finale è l’espressione della volontà della maggioranza, come quella di estrometterla dalla giunta. Il clima di tensione che si era creato non può essere sfuggito ad Al Diry, sia perché creato da lei stessa, sia per le sue ripetute assenze dalle sedute di Giunta, dagli incontri di lista e dai consigli comunali».
«Si auspica che il vicesindaco – continua il Pd – venga sostituito da una persona stimata e competente, la città ha bisogno di nuove energie». In realtà è stato già indicato il nome di chi subentrerà in Giunta. È di Romolo Cipolletti il nome scaturito dal confronto tra il sindaco Stefania Signorini e il gruppo di Falconara in Movimento per subentrare a Yasmin, che era espressione della stessa lista di maggioranza. Quanto alle deleghe ritirate alla Al Diry, Scuola e Servizi sociali resteranno in capo al sindaco, che deciderà quali altri settori affidare al nuovo assessore.
«Credo sia necessario si riunisca in via eccezionale e urgente il consiglio comunale – ha chiesto il consigliere Bruno Frapiccini (M5S) – dove la Sindaco, la maggioranza e gli esponenti di Falconara in Movimento, potranno dare delle spiegazioni ai cittadini e a tutto il resto delle forze politiche presenti in Consiglio del loro comportamento e di cosa stia accadendo all’interno della maggioranza». Nella richiesta indirizzata al sindaco, agli assessori, ai consiglieri, al Segretario Generale e al presidente del Consiglio, Frapiccini denuncia che «le dichiarazioni mezzo stampa di Matteo Astolfi, co-fondatore e capolista di FiM, nonché il ritiro di tutte le deleghe alla vicesindaco e assessore Yasmin Al Diry, non possono non avere un significato politico tanto da non dover dare spiegazioni. Personalmente vorrei sapere al più presto, non dai giornali, ma con dichiarazioni verbalizzate, in aula, quale è l’assetto politico del Consiglio Comunale stesso, prima che si proceda ad ulteriori riunioni dell’assise e si proceda a ulteriori votazioni, e se c’è una maggioranza».
Nel frattempo, è arrivata una nuova replica di Yasmin Al Diry e non si placano le accuse a mezzo stampa con il sindaco. «La sindaca Signorini mi accusa di assenze in giunta e in consiglio e la usa come una delle motivazioni della revoca dell’incarico da Assessore – denuncia Al Diry – ma è soltanto un pretesto. Il vero e unico motivo è stato quello di aver espresso pubblicamente un mio pensiero divergente dal suo. Infatti, le poche assenze in giunta e in consiglio si sono limitate solamente alle ultime tre settimane, assenze sempre giustificate per importanti impegni personali o istituzionali.
Tra l’altro, dopo le mie dichiarazioni di inizio novembre, le convocazioni per la giunta mi sono sempre giunte all’ultimo minuto e in un caso nemmeno mi è arrivata. Riunioni di giunta che non sono stabilite ad un giorno e orario prefissato creando difficoltà all’intera macchina comunale. Queste argomentazioni sono solo la giustificazione di un progetto architettato per estromettere chi non esegue supinamente gli ordini della Sindaca.
Devo ricordare alla Signorini il fatto che sono stata eletta come consigliere comunale con un ampio consenso da parte dei cittadini (la prima donna più eletta della coalizione) e ho portato un importante numero di voti che hanno consentito alla stessa di diventare il sindaco. Questo fatto a differenza degli altri componenti di giunta, nominati solo per fiducia personale dalla Signorini, denota che la mia nomina ad assessore aveva anche un valore politico e non solo di fiducia personale. La Sindaca mi accusa di pensare solo a me stessa, ma è evidente a tutti che se lo avessi veramente fatto me ne sarei stata furbescamente zitta e avrei fatto come il resto di questa giunta/maggioranza che silenziosamente asseconda la Sindaca. Revocandomi l’incarico di giunta a suo insindacabile giudizio, l’attuale Sindaco tradisce le 190 persone che mi hanno votato e che in tale modo avevano permesso la sua elezione a Sindaco.
Inoltre non mi è stato consentito, nonostante l’abbia richiesto, poter partecipare ad un incontro chiarificatore con il Sindaco assieme al resto della Giunta e dei consiglieri. Nell’incontro con il primo cittadino avuto la scorsa settimana per poter trovare un punto di sintesi in questa crisi non ha voluto assolutamente parlare di contenuti, nè di progetti o di attività politica da rivedere, ma ha posto solo ed esclusivamente una condizione, e cioè quella di dovermi dimettere solo dalla carica di Vicesindaco mentre mi consentiva di continuare l’attività di assessore ai Servizi sociali (tra l’altro confermandomi apprezzamenti su quanto fatto e la mia competenza in tale ruolo).
Dopo questo incontro nulla più, ma solo la comunicazione ricevuta attraverso i giornali il giovedì pomeriggio, poco dopo che ero stata in Comune per partecipare alla prevista seduta di Giunta che di persona mi veniva comunicato essere stata posticipata a lunedì e senza dirmi nulla della decisione di estromettermi dall’esecutivo, che intanto era stata inviata alla stampa. In tutto ciò, c’è da aggiungere che già il sostituto era stato scelto e pronto per la nuova carica. Due evidenti prove di come l’intera situazione sia stata creata minuziosamente a tavolino per farmi fuori essendo l’unica voce libera e fuori dal coro, una voce che ricordasse i vari motivi per cui una gran fetta di cittadini ha votato questa maggioranza di governo. Il fatto che io avessi chiesto un cambio di marcia a questa amministrazione non piaceva a chi preferisce le facili luci della ribalta sulla carta stampata piuttosto che il lavoro duro per risolvere i problemi della gente.
Nel caso specifico della variazione di bilancio di novembre, che è solo “la punta dell’iceberg”, bisogna ricordare alla Sindaca che il Natale arriva tutti gli anni e non è ben chiaro come mai si rendono necessarie variazioni di bilancio consistenti per poter finanziare le feste del Natale all’ultimo minuto e senza dire nulla a nessuno, chiaro sintomo di una macroscopica mancanza di programmazione e di visione a lungo termine.
Sono stata accusata dalla Sindaca di essere stata poco presente, affermazione falsa dato che sono stata assiduamente presente quasi tutti i giorni presso gli uffici comunali spesso da mattina a sera, e per fare ciò ho richiesto il part-time nel mio lavoro di insegnante, cosa invece che la Sindaca e altri componenti della Giunta non hanno certamente fatto per non vedersi ridotti introiti economici. Eppure da più parti anche in maggioranza la Sindaca era stata esortata allo svolgimento delle sue mansioni in Comune a tempo pieno. Insomma da quale pulpito viene la predica sulle presenze. Per il bene di Falconara e nel rispetto di tutti i cittadini falconaresi ho rinunciato al mio lavoro a tempo pieno rimettendoci anche economicamente, chiedo quindi a chi mi ha accusato ingiustamente dove sarebbero stati i miei interessi personali».
Leggi anche: Falconara, l’Amministrazione risponde a Yasmin Al Diry: «Nessun abuso di potere da parte del Sindaco»