FALCONARA – Stadio Roccheggiani, arriva il finanziamento dal bando Sport e Periferie di 400mila euro per la nuova tribuna dell’impianto cittadino. La vecchia, in parte già demolita e rimasta in piedi soltanto nella porzione centrale, sarà completamente abbattuta per lasciar posto ad una struttura più moderna e già progettata. Ne ha dato notizia il Comune di Falconara, annunciando di essersi classificato in posizione utile per intercettare il fondo, che sarà comunque integrato con altri 400 mila euro reperiti dall’ente, eventualmente attraverso il ricorso al credito sportivo. Per un importo complessivo di 800mila euro che consentirà tutte le operazioni.
La nuova tribuna avrà una superficie a terra di circa 446 metri quadri e sarà realizzata in calcestruzzo armato nella struttura portante e in calcestruzzo armato prefabbricato per la gradinata. L’ingresso alla tribuna sarà arretrato rispetto alla facciata, in modo da proteggere dalle intemperie anche gli spettatori che vi entreranno e usciranno. Ai lati dell’ingresso saranno realizzati i servizi igienici. Saranno previsti soltanto posti a sedere, 512, ricavati da dieci gradoni, cui si aggiungeranno dieci spazi dedicati alle persone con disabilità. Per accedere ai posti in tribuna saranno realizzate scalinate e rampe alle due estremità e una rampa centrale con pendenza massima dell’8%, così da renderla percorribile alle persone in carrozzina. Gli spazi sottostanti la tribuna saranno utilizzati per creare, oltre ai servizi igienici, locali in uso alle associazioni sportive, un locale di primo soccorso e magazzini per attrezzature sportive.
«Ci metteremo subito al lavoro – dice l’assessore ai Lavori pubblici Valentina Barchiesi – per completare la demolizione della vecchia struttura e realizzare quella nuova. Da tempo aspettavamo l’esito del bando Sport e Periferie, atteso inizialmente per l’autunno 2020, per non lasciare senza tribuna il principale impianto sportivo di Falconara». Tribuna ormai inutilizzabile dall’estate 2020, quando all’esito di una verifica di vulnerabilità sismica voluta dal Comune, un pool di esperti l’aveva giudicata inagibile e difficilmente recuperabile, perché vetusta e realizzata negli anni Sessanta con materiali scadenti e con errori di esecuzione durante i lavori.