FALCONARA MARITTIMA – La variante per il Centro Città, lo strumento attraverso il quale il Comune intende ottenere il riconoscimento di “Centro Storico” nel “Cuore di Falconara”, è stata discussa ieri in Commissione consiliare urbanistica. L’area presa in considerazione si estende da piazzale Europa a piazza Catalani fino a comprendere Palazzo Bianchi e la chiesa di Sant’Antonio. Qui vivono 3.700 persone (mille over 65, 400 under 19) e sono presenti 272 attività commerciali.
L’obiettivo principale è giungere a una semplificazione della normativa vigente, ora frazionata e complessa, in modo da rendere più semplice e più snello il recupero degli edifici esistenti. Ad accompagnare la variante per rendere ancora più appetibili le ristrutturazioni dell’esistente, c’è l’orientamento già approvato in Consiglio comunale di ridurre gli oneri concessori per gli interventi: chi deciderà di ristrutturare pagherà meno al Comune. Anche gli oneri che saranno introitati saranno reinvestiti per migliorare le parti pubbliche del centro città.
Venerdì lo strumento urbanistico approderà in Consiglio comunale per l’adozione definitiva (o seconda adozione), poi la Provincia ha al massimo sei mesi di tempo per rilasciare il parere di conformità urbanistica, con o senza rilievi. Dopo il parere di conformità il Consiglio comunale dovrà approvare la variante. Nel frattempo sarà avviata una fase di studio per elaborare il piano attuativo attraverso il coinvolgimento dei cittadini, con lo scopo di disciplinare gli interventi sia per gli edifici privati che per quelli pubblici. Per arrivare alla variante urbanistica era stata avviata una fase di analisi nel 2015, sulla scorta delle linee programmatiche della seconda legislatura Brandoni, che avevano dato particolare rilievo al recupero del centro città, “Cuore di Falconara”. Ieri in Commissione sono state esaminate le osservazioni che saranno discusse in Consiglio comunale.
«Nella fase preparatoria della variante – spiega l’assessore all’Urbanistica Clemente Rossi – è stata data molta pubblicità alla necessità di partecipazione dei cittadini, che è stata molto elevata, sia in sede di assemblee pubbliche, sia in occasione di colloqui con i progettisti incaricati. Anche le associazioni di categoria e alcune associazioni culturali hanno mostrato notevole interesse. Questo ci ha permesso di affrontare gran parte delle problematiche in via preventiva, tanto che le osservazioni sono state minime nel numero e nei contenuti. L’iter adottato di partecipazione attiva dal basso è stato molto innovativo per il comune di Falconara. È un’occasione irripetibile per porre le basi del risanamento e del rilancio del centro città, con effetti benefici per tutto il territorio».