FALCONARA MARITTIMA – Garantiscono un indirizzo alle persone senza tetto, permettendo loro di uscire dall’ombra, da quelle coperte adagiate sulla strada o dal sacco a pelo piazzato sopra la panchina che chiamano “casa”. Sono le strade fittizie, vie di fantasia che regalano una speranza a chi vive ogni giorno fra mille difficoltà. Una speranza che potrebbe presto farsi realtà per i clochard di Falconara Marittima: nella seduta del Consiglio comunale di venerdì il via libera all’unanimità all’istituzione di una via fittizia per chi un indirizzo e una casa non ce l’ha. Poi la parola passa alla Giunta che dovrà deliberare con un atto l’istituzione della via.
La mozione a firma della consigliera Pd Laura Luciani consente alle persone senza fissa dimora di avere la residenza nel Comune, un fatto di fondamentale importanza se si pensa che avere un nome, un cognome e un indirizzo di residenza apre le porte a tutta una serie di diritti costituzionali che per chi è “invisibile” sono un miraggio. Garantisce infatti di poter avere assistenza sanitaria e sociale, un contratto di lavoro regolare, la previdenza sociale e i sussidi. Tanto più che anche il Ministero dell’Interno chiede che le persone senza fissa dimora vengano censite per conoscere effettivamente le caratteristiche della popolazione residente sul territorio nazionale.
«Sono veramente felice di questa approvazione e del fatto che avvenga nel l’anniversario della morte di Don Gallo, un uomo che ha dedicato la sua vita agli altri, ai più deboli, agli invisibili – commenta la consigliera Pd Laura Luciani -. Invisibili che conosco facendo parte da alcuni anni dell’associazione Ribó Unità di strada che si occupa proprio dei senza fissa dimora». Don Andrea Gallo è stato il fondatore e animatore della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova che aiuta anche i clochard.
Ma quanti sono gli “invisibili” a Falconara Marittima? I dati arrivano dall’Unità di strada Ribó: in media sono fra 15 e 20 le persone incontrate dai 40 volontari dell’associazione, 60 quelle incontrate in un anno, mentre 800 sono stati i contatti. Molti sono italiani, alcune persone sono solo di passaggio, dirette magari verso altre mete, mentre altri finiscono per «stabilizzarsi nella nostra zona» osserva la consigliera. L’Unità di strada distribuisce cibi e bevande, fornisce loro informazioni e orientamento ai servizi sociali, accompagnano i clochard nelle case di prima accoglienza le persone senza fissa dimora