ANCONA – Disoccupazione giovanile, chiusura aziende, licenziamenti e cassa integrazione. Ne ha parlato oggi Fratelli d’italia-Alleanza Nazionale che ha organizzato un incontro con il Segretario Nazionale UGL Francesco Paolo Capone, in cui è stata affrontata la crisi del lavoro con le sue ricadute negative. Carlo Ciccioli, portavoce regionale Fdi-AN ha sottolineato che «fallimenti, chiusura delle aziende, delocalizzazioni di grandi marchi in Paesi dove il costo del lavoro è molto basso, automazione e informatizzazione dei processi lavorativi che determinano drastiche riduzioni del personale, sono temi ormai strutturali che non possono essere elusi. La politica non può solo tassare, ma deve dare indicazioni e soprattutto intervenire sui grandi processi di cambiamento socio-economico».
«La disoccupazione giovanile – ha detto Angelo Eliantonio, portavoce comunale Fdi-AN – non è solo un problema economico, ma rappresenta anche un dramma esistenziale che conduce a disadattamento sociale, a comportamenti abnormi, a condotte illegali e talvolta anche a gesti drammatici. Ad Ancona il dato della disoccupazione giovanile è sopra il 21% nella fascia 18-29 anni, in pratica un under 30 anconetano su 5 non riesce a trovare lavoro. Il dato relativo alla fascia di età 25-34 è 11,4%. E infine il dato relativo agli over 35 è pari al 7,1%. Quindi non c’è spazio per i giovani. Le assunzioni al Centro per l’impiego sono diminuite del 16% rispetto al 2015 e sono addirittura a meno 35,5% quelle a tempo indeterminato, anche a causa della vertiginosa crescita (+ 104% in due anni) dell’utilizzo dei vaucher; ad Ancona ne sono stati venduti 1,8 milioni».
Il Segretario Nazionale UGL Francesco Capone ha sottolineato che «dall’inizio della crisi, la disoccupazione in Italia è aumentata del 5% e nessuna delle misure messe in piedi dagli ultimi governi per il rilancio dell’economia, ha dato risultati efficaci. In qualche caso il jobs-act, i vouchers e la fantomatica inesistente Agenzia Nazionale del Lavoro hanno prodotto l’effetto esattamente opposto a quello auspicato e hanno creato riduzione delle tutele sindacali, peggioramento dei contratti e del reddito dei lavoratori».
Lorenzo Rabini intervenendo come Consigliere Provinciale ha messo l’accento sull’ormai «acclarato fallimento della riforma dei Centri per l’Impiego e la formazione professionale e la mai nata ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro ). Questa infatti già dal primo gennaio 2016 avrebbe dovuto essere attiva e organizzata per la sostituzione dei CIOF provinciali. A 3 anni dall’entrata in vigore della Legge 56/2014 (Legge Delrio) e dalla Legge 150/2015 (istituzione ANPAL), questa funzione non può continuare a stare in un limbo, con i costi assegnati alle Province, la titolarità in capo a Regioni e Stato e il personale dei CIOF parcheggiato nel portale della mobilità».