ANCONA – Andrà subito a processo l’algerino arrestato il 17 agosto scorso dopo il ferimento di tre poliziotti e il tentativo di uccidere un imprenditore umbro a Marina Dorica. La Procura ha chiesto il giudizio immediato per Mohamed Lachemi Lamine, 24 anni, con numerosi alias, ancora detenuto nel carcere di Montacuto. Le accuse per lui sono tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.
Il giovane aveva scatenato il panico ad Ancona, fuggendo dopo il tentativo di affogare in acqua un diportista che stava sistemando un gommone e innescando una caccia all’uomo terminata in una abitazione di Posatora dove si era rifugiato per sfuggire alla polizia. Nella rocambolesca fuga aveva fatto cadere a terra un motociclista lungo la via Flaminia, incrociato sulla sua strada e colpendolo con un mezzo marinaio, l’equivalente di un bastone da barca. Il 24enne avrebbe anche gridato la frase Allah Akbar dei fondamentalisti islamici ma i primi accertamenti avevano escluso la matrice terroristica dietro il suo comportamento.
Dopo i fatti il pm Rosario Lioniello, titolare del fascicolo, aveva chiesto una perizia psichiatrica per accertare se l’arrestato fosse matto. L’esito della ctu, affidata allo psichiatra Vito Veccia, aveva escluso il vizio di mente ravvisando solo un disturbo antisociale di personalità ma non la totalmente incapace di intendere e di volere al momento dei fatti. Il 24enne sarebbe stato «consapevole della valenza penale delle sue azioni». I poliziotti riportarono numerose lesioni, un particolare che ha portato lo psichiatra ad intuire che l’algerino conosceva tecniche di lotta e difesa personale.