FERMO – Incontro ieri pomeriggio presso la Comunità di Capodarco di Fermo tra i candidati alla presidenza della Regione Marche con il direttore del Tg di La7 Enrico Mentana; l’incontro – che è visibile sulla pagina social dell’associazione – è stato organizzato dal Centro Studi Carducci.
«La nostra Regione è sconosciuta e c’è bisogno di darle un volto altrimenti non riusciamo a fare corpo – ha detto don Vinicio Albanesi – e poi c’è una frattura, inutile negarla, tra il nord e il sud che ha effetti in termini di risorse e di programma». Dopo un breve saluto di Luca Romanelli, presidente del Centro Studi Carducci, Mentana ha aperto il confronto alla presenza di una folta platea dove sedevano anche l’imprenditore Diego Della Valle, il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, il presidente della Provincia Moira Canigola e tanti amministratori del territorio.
Dalla sanità al sisma passando per le infrastrutture e i temi dell’immigrazione e i no vax fino alla mancata trattativa, a livello regionale, tra Pd e Movimento 5 Stelle. I protagonisti si sono raccontati e confrontati a 360° sotto la supervisione del giornalista Mentana.
«Il Movimento 3V sta a significare vaccini vogliamo verità – ha detto il candidato Anna Rita Iannetti -. Nati nel 2017 portiamo avanti l’idea del fatto che è necessario creare qualcosa di concreto lasciandoci alle spalle l’obsoleto e portando avanti i concetti della salutogenesi. Noi siamo contro qualsiasi obbligo e siamo convinti che l’ambiente in cui si vive va a modificare l’ambiente della reattività; è quindi necessario intervenire per creare delle situazioni che promuovano la salute».
«Diego Fusaro è l’ideologo al quale abbiamo deciso di ispirarci – ha spiegato Sabrina Branzato di Vox Italia Marche -. Siamo un partito nuovo, nato un anno fa, e abbiamo pensato che era il tempo di entrare in campo soprattutto dopo quanto successo con il Covid. Noi vogliamo parlare di risorse e vogliamo riscoprire l’importante ruolo della nostra Regione perché il malgoverno è sotto gli occhi di tutti e serve un paradigma nuovo; saremo i vigilantes della democrazia».
«Dipende da noi nasce dal sud al nord delle Marche da persone che hanno un’esperienza concreta nel mondo della solidarietà, della ricerca e della scuola e sperimentano nei fatti il prendersi cura che è il contrario dell’andare a comandare abbandonando le persone – ha spiegato il candidato Roberto Mancini -. Noi vogliamo aprire una strada tra esperienze della società civile avanzata e il circuito istituzionale e la nostra è una sinistra etica che vuole uscire dalla povertà istituzionale e che non è fatta di deleghe e indifferenza».
«Metteremo in campo un progetto basato sul buon governo del passato rilanciando in avanti un mondo che, a oggi, è completamente mutato – le parole del candidato del centrosinistra Maurizio Mangialardi -. Quei 209 miliardi della trattativa europea possono ricadere nelle Marche e dobbiamo sfruttarli perché se non abbiamo le risorse rischiamo di avere meno del 10% del Pil. Quindi servono interventi attesi da questa regione da tempo non per incapacità ma perché senza risorse vere non si dà quella spinta necessaria. Competenza, conoscenza e radicamento nel territorio renderanno protagonista questa regione».
«Il nostro obiettivo è quello di un rilancio in cui giovani, famiglie, imprese e tutto il comprensorio marchigiano possano essere protagonisti di un rilancio – ha detto il candidato del centrodestra Francesco Acquaroli -. La nostra è una visione inclusiva che rimette al centro il manifatturiero e l’artigianato con la semplificazione della burocrazia, l’accessibilità ai bandi europei e con grande sinergia. E poi ancora il terremoto dato che c’è gente che da quattro anni non può tornare a casa. Tutte questioni che dobbiamo affrontare con competenza e senza campanili dando un’alternativa al sistema di potere».
«Noi possiamo garantire le mani libere e quella libertà di scegliere le persone per coadiuvare la rinascita della nostra Regione – ha spiegato Gian Mario Marcorelli, candidato del Movimento 5 Stelle -. Dobbiamo ragionare le Marche non più da nord a sud ma come un pettine sulle nostra vallate ed è così che dobbiamo fare le nostre infrastrutture, non abbandonando l’entroterra e valorizzando la costa. Dobbiamo puntare sull’innovazione e sull’internazionalizzazione con uno slancio nuovo».
«La globalizzazione ha comportato una diminuzione dei salari e dei diritti dei lavoratori come anche la perdita di occupazione – ha detto il candidato di Lista Comunista Fabio Pasquinelli -. Crediamo che in questi anni non ci sia stata differenza tra governo di centrodestra e di centrosinistra e non vogliamo che i lavoratori scelgano ancora da quale parte politica essere vessati. Noi crediamo che sia necessario cambiare il paradigma e proponiamo un’altra strada con una lista nata dal basso che propone una grande alleanza sociale che sia in grado di far ripartire i lavoratori, gli artigiani, i produttori e quindi la ricchezza del nostro territorio».