ANCONA – Tenere impegnati i detenuti, trasferir loro delle competenze e prepararli al ritorno in libertà. Sono questi gli obiettivi dell’Orto Sociale, l’attività gestita dai volontari di Coldiretti Ancona, avviata nel 2015 su idea del direttore della struttura di detenzione, Maurizio Pennelli, in collaborazione con Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) Regione Marche, Assam e Garante Regionale dei Diritti dei Detenuti.
Ed è proprio con i cocomeri che nascono nell’orto che i reclusi hanno potuto festeggiare oggi 14 agosto, con un giorno di anticipo, il Ferragosto in compagnia dei propri cari.
«Il progetto – spiega Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Ancona – è nato con l’obiettivo di permettere a queste persone di ritrovare fiducia e motivazioni. Il contatto con la natura può trasmettere un nuovo senso di comunità, di collaborazione e condivisione e vivere un’esperienza formativa. Si tratta di un’attività che permette anche di imparare un mestiere che potrebbe far intraprendere loro un discorso di inclusione sociale una volta espiata le pena».
«Siamo molto soddisfatti di questo progetto che sta dando ottimi risultati e che sta insegnando qualcosa di molto utile ai detenuti», ha sottolineato il direttore della casa di reclusione Maurizio Pennelli.
Pomodori, melanzane, zucchine, cetrioli, cocomeri, meloni e una serra. Sono alcune delle coltivazioni curate da una sessantina di detenuti, degli oltre 90 ospitati nella struttura, che quotidianamente dalle 9 alle 11 si prendono cura dell’orto.
Ogni anno al Barcaglione vengono prodotti circa 30 quintali di ortaggi, che poi vengono consumati dagli stessi detenuti. Prodotti naturali, coltivazioni sostenibili e piante tipiche del territorio, quali ad esempio l’ulivo, oltre ad una produzione di miele di acacia e millefiori che si aggira sui 7 quintali annui.
«Per me è stato un progetto di vita: cercare di tramandare il messaggio dell’agricoltura», spiega Antonio Carletti, presidente di Federpensionati Coldiretti che segue quotidianamente i detenuti insieme ad altri 5 volontari. «Molti mi chiedono di insegnar bene loro tutto, perché vorrebbero coltivare ortaggi per essere di supporto alla loro famiglia» conclude.
Un progetto nato con l’obiettivo di promuovere la tradizione contadina e porre l’accento sull’importanza del tempo, del lavoro e della pazienza.
Non solo olivicoltura e vivaismo, al Barcaglione, prenderà avvio anche una produzione di birra artigianale, gestita internamente, mentre ora si avvale di un esperto esterno.
In progetto anche l’allevamento di ovini per la produzione di formaggio caprino e la chicken therapy, ovvero una pet therapy con le galline come protagoniste. Intanto è già stato siglato con la Regione un’accordo per la realizzazione di un polo di formazione professionale che impegnerà circa una trentina di reclusi. Due i corsi di formazione europei previsti: ristorazione e meccanica.