ANCONA – «ˈLa descrizione di un attimoˈ è il singolo a cui devo di più. Se oggi stiamo facendo questa intervista, se posso esibirmi sui palchi davanti a una marea di gente e se riesco a far vivere bene la mia famiglia, lo devo a quella canzone». Federico Zampaglione è pronto a salire sul palco di Ancona.
La città, in vista della festa del mare, lo aspetta stasera al Passetto, in piazza IV Novembre per un concerto gratuito con inizio alle 21: «Ah, siamo vicino al mare? Eh beh, allora devo preparare una canzone di effetto, tipo ˈCom’è profondo il mareˈ. Che ne dice? Ora, ci penso».
Umiltà, bravura, talento, professionalità: è tutto questo Zampaglione, che ha scritto e collaborato con i più grandi: da Franco Califano a Lucio Dalla, passando per Giusy Ferreri, Noemi, Elisa, i Negramaro, Eros Ramazzotti e tanti altri.
L’esperienza più emozionante? «Beh, è stato bellissimo lavorare con Califano, ma anche con Dalla. Califano era unico, intimo e sensibile. Mi piaceva quel suo lato, che però tendeva a nascondere. Ad ogni modo, guardi, credo che ogni esperienza, anche la più piccola, sia utilissima. Tutti gli incontri che fai sono parte di un percorso e sono tutti ugualmente importanti».
«Il segreto della canzone perfetta – spiega lui – non esiste, c’è la canzone che ti emoziona, semmai. Ma la canzone ha sempre il dono dell’imperfezione, se la fai analizzare da un tecnico della musica ti dirà sempre che c’è un difetto da qualche parte – scherza – Il singolo è bello quando ti arriva. Se ci pensate – osserva – le persone amano certe canzoni non per il fatto estetico, ma perché sembra che quelle canzoni parlino di loro, di noi».
«Quando io ho cominciato e facevo i primi dischi, la casa discografica mi diceva: ˈVuoi fare questo lavoro? Ma tu le hai sentite bene le canzoni dei grandi artisti? Quelle di Battisti, di Dalla, di Pino Daniele, Vasco Rossi e De André? Perché questo devi fare se vuoi questo lavoroˈ. E allora lì tu dovevi sapere che la canzone è qualcosa da cui non puoi prescindere e se non scrivi canzoni potenti, non vai lontano. Ora, è tutto diverso, inventi un personaggio sui social e per un po’ hai successo, ma è un successo brevissimo, che io non auguro, perché è pericoloso. È facile cadere in depressione quando non ce l’hai più».
Chiediamo se Zampaglione abbia mai avuto momenti difficili, di depressione: «Certo, ho avuto periodi ottimi e di m***a, ma sempre divertenti e piacevoli. Non sono un amante del solo successo, ma anche dell’insuccesso, se serve a far riflettere. Non sono un successista, non esiste una squadra forte che non perde mai. Non bisogna avere paura di perdere, è la vita».
I Tiromancino ripercorreranno i brani più iconici della loro carriera. Nel live delle 21, scritto e diretto da Zampaglione, le canzoni più recenti si alterneranno agli innumerevoli successi che hanno costellato l’ormai 30ennale carriera della band romana. Lui, cantante, autore, sceneggiatore e regista, ha unito la passione per la musica a quella per i film, realizzando videoclip non solo per Califano, ma anche per Biagio Antonacci.
«Film e musica sono due cose diverse. Nel ruolo di regista c’è una persona che deve avere il controllo della situazione h24, sei il primo che arriva e l’ultimo che va via, è un lavoro puntiglioso e logorante. Mentre la musica in tour ti puoi permettere momenti in cui hai uno staff che dispone le cose un po’ per te, te ne puoi stare per conto tuo. La regia è ossessionante. Però, sono entrambe molto belle, è piacevole alternarle e hanno tutte e due in comune l’arte dell’esprimersi, la musica – certo – con più immediatezza».
Sulla città, Zampaglione dice che Ancona la conosce bene: «Ci sono stato diverse volte per lavoro, c’è una bell’atmosfera, belle persone. E poi una parte del mio staff è marchigiano».
Oggi, la band si esibirà con la cantante Enula (da Amici). Poi, proseguirà col tour estivo. Insomma, tra fuochi d’artificio e note sul mare, sarà davvero un concerto col botto.