ANCONA – È arrivata alla 38esima edizione senza fuochi d’artificio, stand ed intrattenimenti per l’emergenza pandemica. Una Festa del Mare sottotono quella celebrata ieri.
Per rispettare la tradizione è stata fatta solo la processione delle barche in mare. Alle 18, dalla banchina 11, è partito il rimorchiatore “Elisabetta” della cooperativa Corima con a bordo le autorità civili, militari e religiose. A seguirlo un corteo di barche in mare.
La cerimonia si è tenuta un’ora dopo il ritrovamento di un giovane afgano morto a bordo di un traghetto proveniente dalla Grecia. E a lui è stato rivolto il pensiero del sindaco Valeria Mancinelli. «Una tragedia del nostro tempo – ha detto il primo cittadino – non basta più arrabbiarsi o indignarsi, bisogna mettere in campo le soluzioni concrete per evitarle certe morti e governare il fenomeno dei flussi migratori. Pietà infinita per lui». Parole di cordoglio sono arrivate anche dal presidente dell’Autorità portuale Rodolfo Giampieri: «Una giornata bella ma che ha coinciso con il ragazzo trovato senza vita, questo ci deve far riflettere. Molta gente che cerca futuro attraverso il mare ma trova la morte».
Il vescovo Angelo Spina e la sindaca hanno gettato in mare la corona di alloro in ricordo dei caduti in mare. Alla cerimonia anche don Dino Cecconi e i rappresentati della Stella Maris, l’associazione che opera in porto.