ANCONA – Cala il sipario sul Festival Adriatico Mediterraneo. A chiudere l’edizione 2023, ieri sera alla Mole (3 settembre), il cantautore molisano Giuseppe Moffa che ha donato al pubblico una performance di notevole fattura assieme alla sua ottima band. Dieci i concerti andati in scena in queste cinque giornate, cinque i confronti culturali con relatori di altissimo livello, due le giornate dedicate al cinema croato a cura di Corto Dorico e una mostra d’arte di Patricia Barcala Dominguez (“Writing in the sand”).
Un successo ben al di sopra delle aspettative, che premia la programmazione del direttore artistico del Festival, Giovanni Seneca, da sempre attento alla qualità degli ospiti. Indimenticabili le esibizioni di Ginevra Di Marco, Enzo Gragnaniello, Kalàscima, Compania Arte Y Flamenco e, appunto, Moffa, che hanno richiamato persone anche da Umbria, Emilia-Romagna e Abruzzo. Suggestivi i concerti all’alba in Terrazza Eventi Unicorn del Passetto con Christian Di Fiore, Riccardo Tesi, gli Enerbia e Claudio Farinone. Coinvolgente il concerto di apertura alla Loggia dei Mercanti del duo croato Tihomir Hojsak (contrabbasso) e Filip Novosel (tambura, strumento tradizionale croato).
«Si è conclusa la diciassettesima edizione del festival Adriatico Mediterraneo – le parole del direttore artistico, Giovanni Seneca -. Un ringraziamento doveroso al pubblico che con 5000 presenze complessive in 5 giorni ha confermato il festival come uno degli appuntamenti più attesi dell’estate anconetana. A dimostrazione che la cultura, la riflessione e il confronto su temi che hanno come focus l’Adriatico e il Mediterraneo continuano ad appassionare molte persone. Numerose le presenze anche da fuori regione a conferma dell’interesse verso questa manifestazione. L’obiettivo del festival è da sempre quello di indagare ed esplorare ogni anno le varie espressioni culturali che navigano nel nostro mare con tanta musica, incontri, proiezioni e mostre. Attrarre pubblico con una proposta di qualità, senza ricercare necessariamente proposte nazional-popolari, ma puntando invece a un rigore di forma e contenuti, è una scommessa difficile, ma che anche quest’anno il Festival Adriatico Mediterraneo è riuscito a vincere. L’identità adriatica della città di Ancona e di tutta la regione Marche può passare solo attraverso un confronto con la propria storia antica e presente. Gli scambi e l’interazione con tutti i popoli e le culture che bagnano questo mare devono continuare a essere, così come è stato nel corso dei secoli, la forza e la spinta che questa comunità deve ricercare per costruire un futuro di pace e integrazione».
In cinque giorni, ricorda sempre Seneca, «la città di Ancona ha ospitato 10 concerti, 5 incontri, 10 proiezioni e una mostra. I concerti all’alba al passetto, resi possibili grazie all’ospitalità della sala eventi Unicorn, hanno registrato il sold out. Aspettare il sorgere del sole ascoltando le espressioni più interessanti del panorama della world music mediterranea è una sensazione che nutre la mente e l’anima e genera armonia con noi stessi e con la natura. Il giornalista Marco Ansaldo ha curato gli incontri pomeridiani, tutti molto partecipati, e che hanno saputo cogliere nel tema della Croazia, alla quale è stata affidata la presidenza di turno della Macroregione Adriatico Ionica, un argomento che ha permesso di passare agilmente tra istituzioni, geopolitica, cultura e ambiente. Gli incontri sulla cultura greca classica curati dalla professoressa Mara Tirelli si sono confermati un momento di incontro e confronto tra i tanti appassionati di questo tema. Novità di quest’anno la collaborazione con Corto Dorico che ci ha fatto scoprire la grandezza del cinema croato, caposcuola nei corti di animazione e non solo. Collaborazioni prestigiose che hanno reso il festival un contenitore di vari soggetti che hanno saputo esprimere diverse tendenze artistiche e culturali. E infine i concerti alla Mole che ha ospitato musicisti consolidati come Enzo Gragnaniello e Ginevra di Marco e altri emergenti come i Kalascima, la Compania Arte Y Flamenco e Giuseppe Moffa. Partendo da una ricerca sulle tradizioni mediterranee, questi artisti hanno sviluppato il loro percorso stilistico, facendo divertire, ballare e commuovere il pubblico di Ancona».
Doverosi i ringraziamenti. «Da un punto di vista istituzionale ringrazio il Comune di Ancona, la Regione Marche, l’Amat, l’Iniziativa Adriatico Ionica che da sempre seguono e sostengono il nostro percorso culturale – dice -. Segnalo infine la nuova collaborazione con la Regione Molise e la Regione Puglia che hanno cofinanziato l’ospitalità di due gruppi musicali molisani e pugliesi presenti nel programma, a testimonianza delle grandi potenzialità della filiera adriatica. Il sostegno alle attività culturali è funzionale alla crescita e al benessere della comunità. Arrivederci al Festival Adriatico Mediterraneo 2024».