ANCONA – Da fine febbraio a maggio tornerà il Festival del Pensiero plurale che, quest’anno, inviterà a riflettere su “Pluralità possibili”, per reagire sia al pensiero unico sia alla decadenza valoriale, e darà spazio ai giovani per renderli protagonisti di alcuni momenti di riflessione filosofica. Da qui l’indicazione di alcuni “stili di civiltà”, oggetto di quattro incontri con i filosofi: Giulio Giorello, Stefano Zecchi, Giacomo Marramao e Elena Pulcini, i quali indicano rispettivamente l’”ironia” come arma civile, l’”utopia” come progetto culturale, il “mondo” come orizzonte globale e la “cura” come metodologia relazionale.
In parallelo, la Scuola di filosofia di Giancarlo Galeazzi solleciterà a ripensare tre ideali: la “libertà” come principio enfatizzato o valore equivocato, l’“uguaglianza” come promessa disattesa o esigenza fraintesa, e la “fraternità” come principio dimenticato o aspirazione trascurata. Oltre a queste due sezioni, la 24esima edizione de “Le parole della filosofia” presenterà due appuntamenti: quello con Embodyed Philosophy di Simona Lisi su “Dall’uno ai molti” e quello con il Debate filosofico degli studenti dell’Istituto di istruzione superiore Savoia-Benincasa su “Utilità o inutilità della filosofia?”.
Dunque, accanto ai due cicli (gli Incontri con i filosofi e la Scuola di filosofia), che fin dall’inizio hanno caratterizzato la rassegna, si sono successivamente aggiunti prima una originale sperimentazione filosofica di una danzatrice, poi un dibattito filosofico degli studenti su un tema, per aprire la storica rassegna ai giovani, rendendoli protagonisti di alcuni momenti di riflessione filosofica. «Con il mix di continuità e innovazione – spiega l’assessore alla Cultura, Paolo Marasca – si vuole mostrare come la filosofia coinvolga da un punto di vista intergenerazionale: un rapporto, questo, che proprio nel nostro tempo ha bisogno di essere rinnovato e rinsaldato. Dalla struttura della rassegna emerge che approcci e paradigmi diversi costituiscono un modo efficace di declinare il pensiero, che è plurale o non è. Si evidenzia così che la filosofia favorisce strutturalmente il pluralismo di metodo e di merito; il che appare anche più necessario quando la congiuntura è tale da metterlo a rischio».
«Il fatto che la fortunata rassegna “Le parole della filosofia” (una delle prime in Italia) sia presente ad Ancona da ben 24 anni in continuità e con successo – continua Marasca – dice chiaramente che la filosofia può essere luogo privilegiato di socializzazione e di riflessione, capace di rispondere alle istanze di conversazione e di discussione, di disputa e di dialogo. A questa funzione civile della filosofia richiama il Festival del pensiero plurale: un pensiero critico e creativo, esigente e includente, tant’è che “Le parole della filosofia” costituiscono oggi ad Ancona (e non solo) una manifestazione culturale molto attesa e partecipata, grazie anche a un team collaudato che permette di presentare un prodotto filosofico di qualità, apprezzato non solo in città, ma anche a livello regionale e nazionale. Per tutto questo, il Comune di Ancona l’ha sostenuta fin dall’inizio».