ANCONA – Marcia della pace per dire stop alla guerra. L’iniziativa il 29 ottobre ad Ancona. Le tematiche al centro dell’iniziativa sono state illustrate nella “Sala Pino Ricci” di Palazzo delle Marche, in Piazza Cavour.
L’appuntamento è per domenica alle 17.30, per una fiaccolata dal titolo “Israele-Palestina, fermiamo la guerra – Riprendiamo in mano la pace”. Il corteo partirà da piazza IV Novembre (Monumento del Passetto) per arrivare a piazza Cavour, attraversando il viale della Vittoria.
«Siamo numerose associazioni e organizzazioni delle Marche che in situazioni particolari collaborano con l’Università per la Pace, struttura di livello regionale – spiega Ruggero Cinti – E noi dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani, ndr) siamo uno di questi soggetti. L’iniziativa nasce spontanea dopo l’attacco di Hamas ad Israele avvenuto sabato 7 ottobre. In verità, siamo da tempo impegnati contro ogni forma di violenza, di guerra ed infatti abbiamo già promosso manifestazioni, presidi e fiaccolate contro la guerra in Ucraina in cui sappiamo già chi è l’aggressore e chi l’aggredito».
«Il nostro scopo è promuovere processi di pace in cui le armi devono tacere e deve prevalere la diplomazia per redimere ogni forma di conflitto. Le armi debbono tacere sempre, senza se e senza ma. In considerazione della gravissima situazione in Israele – Palestina, abbiamo condiviso gli appelli di Amnesty International Italia e associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale e di Papa Francesco che ha indetto una giornata di preghiera e digiuno».
L’obiettivo? «È quello di ripartire dal concetto di due popoli, due stati – precisa il referente Anpi Ancona – e quindi dare piena attuazione degli accordi di Oslo. Che hanno portato all’istituzione dell’Autorità Nazionale Palestinese con il compito di autogovernare, in modo limitato, parte della Cisgiordania e la striscia di Gaza, riconoscendo l’Olp come partner di Israele nei negoziati sulle questioni in sospeso. Possiamo affermare che il dopo accordi di Oslo rappresentano la pace mancata. È sopraggiunto il momento di isolare a livello internazionale tutti i soggetti o le forze che impediscono una possibile convivenza tra israeliani e palestinesi».
E ancora: «Secondo i dati diffusi dal ministero della sanità di Gaza, sono 6.546 i morti e 17.439 i feriti dal 7 ottobre nella striscia interessata dalla rappresaglia. Si facciano tacere le armi – l’appello – e si avvii una serie trattativa per il rilascio dei prigionieri. Ci aspettiamo che la risposta dei cittadini sia concreta e auspichiamo – dicono – di essere in tanti, come il 24 febbraio per fermare la guerra in Ucraina».
Numerosi gli interventi, tra i quali quelli di Mario Busti, presidente Università per la pace delle Marche; Fabio Burattini, responsabile Amnesty International Marche; Silvana Amati, Istituto Gramsci Marche.